Con la sentenza n. 23391/2019 la Corte di Cassazione ha risolto la questione della individuazione della data effettiva da cui far decorrere il termine per l'appello quando la sentenza di primo grado rechi due diverse date di deposito.
Il caso: Nell'ambito di procedura esecutiva immobiliare veniva avviato procedimento di divisione avanti il Tribunale di Bologna, sede distaccata di Porretta Terme, all'esito del ...
Il creditore munito di una sentenza di condanna nei confronti di una società in nome collettivo può richiedere ed ottenere nei confronti dei soci di quest’ultima un decreto ingiuntivo per recuperare le somme liquidate con la suddetta sentenza, in quanto anche se può agire esecutivamente nei confronti del socio illimitatamente responsabile dopo aver escusso preventivamente il patrimonio ...
La spontanea esecuzione della sentenza immediatamente esecutiva da parte del soccombente, anche se non accompagnata da una specifica riserva di gravame, non può considerarsi atto assolutamente incompatibile con la volontà di avvalersi del gravame avverso la suddetta sentenza.
Questo è quanto affermato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 6258/2019, pubblicata il 4 marzo ...
Decisione: Ordinanza n. 26074/2018 Cassazione Civile - Sezione VI.
Lunedi 4 Marzo 2019
Di Fulvio Graziotto.
Il contrasto tra formulazione letterale del dispositivo (di rigetto della domanda) e pronunzia adottata in motivazione (di accoglimento) integra, non un vizio incidente sul contenuto concettuale e sostanziale della decisione, bensì un errore materiale, come tale emendabile con la procedura ex art. 287 cod. proc. civ. (applicabile anche al procedimento dinanzi alle commissioni tributarie).
La Corte di Cassazione nell'ordinanza n. 25992/2018 interviene ancora in materia di compenso del difensore, in rapporto alla liquidazione giudiziale contenuta nella sentenza che decide la controversia a cui si riferisce il suddetto compenso.
Il caso: L. O. impugnava il decreto ingiuntivo con il quale il Tribunale, su richiesta dell'avv. C. C. , aveva ingiunto il pagamento della somma di Euro 20. 600,61 a ...
La Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 10788 del 04 maggio 2018 si pronuncia in merito alla questione della decorrenza dell'assegno di mantenimento in favore dei figli.
Il caso: In sede di separazione dei coniugi S. M. e P. P. il Tribunale determinava un contributo a carico del primo di Euro 300,00 mensili per il mantenimento di ciascuna delle due figlie della coppia, conviventi con la madre.
Decisione: Ordinanza n. 29402/2017 Cassazione Civile - Sezione VI.
L'avviso di liquidazione per l'imposta di registro dovuta su un provvedimento giudiziale è illegittimo per difetto di motivazione se non viene allegata la pronuncia per cui è dovuta l'imposta.
Massima: In tema di imposta di registro, l'avviso di liquidazione emesso ai sensi delle art. 54, comma 5 D. P. R. n. 131 del 1986, ...
A mente del n. 3 dell’art. 395 cpc, le sentenze pronunciate in grado d'appello o in un unico grado possono essere impugnate per revocazione anche se dopo la sentenza sono stati trovati uno o più documenti decisivi che la parte non ha potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto dell'avversario.
Il termine per proporre la domanda di revocazione, come previsto dall’art. ...
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 26520/2017, pubblicata il 9 novembre scorso, si è occupata delle modalità del deposito, in caso di ricorso per Cassazione, della copia conforme all’originale del provvedimento impugnato.
Qualora il ricorrente non sia in possesso della copia con l’attestazione di conformità rilasciata dalla Cancelleria, viene affermato il seguente ...
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24292 del 16 ottobre 2017, si è nuovamente occupata della questione relativa alle modalità di deposito, al momento dell’iscrizione al ruolo del ricorso per Cassazione, della sentenza di appello notificata a mezzo pec, confermando il principio già affermato dagli stessi giudici di legittimità con la sentenza n. 17450 del 14/07/2017, ...