Il rapporto di lavoro con il datore pubblico è storicamente caratterizzato, a differenza di quello privato, dal c. d. regime delle incompatibilità, in base al quale al dipendente pubblico, nei limiti precisati, è preclusa la possibilità di svolgere attività commerciali, industriali, imprenditoriali e professionali in costanza di rapporto di lavoro con il datore pubblico.
La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione nella sentenza n. 18887 del 15 luglio 2019 affronta la questione della illegittimità del licenziamento intimato al dipendente che rifiuti di lavorare il 1° maggio.
Il caso: Il Tribunale rigettava la domanda proposta da L. M. , dipendente di una società operante nel settore chimico, diretta ad accertare e dichiarare l'illegittimità, la ...
Con l’ordinanza n. 13006/2019, pubblicata il 15 maggio 2019, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sull’efficacia probatoria delle buste paga in sede di ammissione al passivo fallimentare del credito del lavoratore.
I Giudici di legittimità, con la suddetta decisione, hanno ribadito che le buste paga hanno piena efficacia probatoria della sussistenza del rapporto di lavoro ...
Vi è una indiscussa coesistenza tra libero mercato e intervento pubblico, al fine di proteggere, sostenere e sviluppare altri settori – innovativi nelle idee – e comunque considerati strategici per la crescita del Paese.
“Resta al Sud”, con l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno, continua a riscuotere ...
La Cassazione con la sentenza n. 12174/2019 interviene sul dibattito giurisprudenziale ritenendo che il requisito dell’insussistenza del fatto sia integrato anche nel caso in cui il fatto nella sua materialita’ sia esistente ma sia irrilevante giuridicamente o non sia imputabile al lavoratore.
Il quadro normativo in cui si innesta la pronunzia della Corte di Cassazione esaminata è ...
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 11709 del 03 maggio 2019 ha chiarito la nozione di “capacità di lavoro che deve essere ridotta a meno di un terzo in occupazione confacenti alle attitudini dell’assicurato”
L’art. 1 della 222/84 disciplina l’assegno ordinario d’invalidità civile; il comma 1 di tale articolo individua il requisito medico –legale ...
La Suprema Corte con l’ordinanza n. 10725 del 17 aprile 2019 ribadisce alcuni principi ormai consolidati in giurisprudenza in tema di mobbing lavorativo.
Per mobbing si intende una condotta tenuta dal datore di lavoro, o da anche da un superiore gerarchico del prestatore di lavoro subordinato, sistematica e protratta nel tempo e che abbia il contenuto di comportamenti ostili e prevaricatori nei ...
Con l’ordinanza n. 6942/2019, la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla decorrenza del termine di prescrizione del diritto alla restituzione delle somme che il soccombente abbia versato in esecuzione della sentenza di primo grado, successivamente riformata.
IL CASO: la vicenda approdata all’esame della Corte di Cassazione nasce dalla richiesta di restituzione delle somme che ...
La Corte d'Appello di Torino con la sentenza 4 febbraio 2019 n. 26 ha riconosciuto i fattorini di Foodora lavoratori etero organizzati ai sensi dell'art. 2 D. Lgs. 81/2015 ed ha riformato la sentenza resa dal Tribunale di Torino .
L’art. 2 D. Lgs. 81/2015 ha stabilito che la disciplina del rapporto di lavoro subordinato si applica “anche ai rapporti di collaborazione che si concentrano in ...
Non ha diritto a ricevere il trattamento di fine rapporto da parte del Fondo di Garanzia Inps il lavoratore che non deposita l’istanza di ammissione al passivo nel fallimento del proprio datore di lavoro e a seguito della chiusura della procedura fallimentare non procede con il tentativo del pignoramento nei confronti del datore di lavoro tornato in bonis.
Decisione: Sentenza n. 31495/2018 Cassazione Civile - Sezione Lavoro.
Nel licenziamento per soppressione del posto di lavoro, il datore di lavoro deve provare che non sussisteva alcuna posizione di lavoro alla quale avrebbe potuto essere assegnato il lavoratore licenziato per l'espletamento di mansioni equivalenti a quelle svolte, e di non avere effettuato - per un congruo periodo di tempo successivo - alcuna ...
Decisione: Sentenza n. 31872/2018 Cassazione Civile - Sezione Lavoro.
Mercoledi 16 Gennaio 2019
Di Fulvio Graziotto.
Ove la realtà produttiva aziendale sia caratterizzata da una particolare specializzazione, il criterio dell'alta specializzazione non può ritenersi generico o arbitrario se giustificato nel peculiare e delicato contesto produttivo in cui esso è chiamato ad operare.
In materia di licenziamenti per riduzione di personale l'accordo sindacale raggiunto al termine della procedura di ...
Decisione: Sentenza n. 31487/2018 Cassazione Civile - Sezione Lavoro.
Massima:
Il licenziamento per cosiddetto scarso rendimento costituisce un'ipotesi di recesso del datore di lavoro per notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore, che, a sua volta, si pone come specie della risoluzione per inadempimento di cui agli artt. 1453 e segg. cod. civ. sicché, fermo restando che ...
Decisione: Sentenza n. 21036/2018 Cassazione Civile - Sezione Lavoro.
L'eventuale assegnazione del lavoratore a mansioni non rispondenti alla qualifica rivestita non autorizza lo stesso a rifiutarsi aprioristicamente, e senza un eventuale avallo giudiziario, di eseguire la prestazione lavorativa richiestagli, in quanto egli è tenuto ad osservare le disposizioni per l'esecuzione del lavoro impartito ...
Con l’ordinanza n. 29920/2018, pubblicata il 20/11/2018, la Corte di Cassazione si è nuovamente pronunciata in merito alle conseguenze derivanti dal mancato rispetto nella fase di appello nel rito del lavoro del termine di venticinque giorni tra la data di notificazione del ricorso all’appellato e la data dell’udienza di discussione come previsto dal terzo comma dell’articolo 435 c. ...
Decisione: Sentenza n. 8373/2018 Cassazione Civile - Sezione Lavoro.
Le garanzie degli artt. 2 e 3 dello Statuto dei lavoratori operano esclusivamente con riferimento all'esecuzione della attività lavorativa in senso stretto, non estendendosi agli eventuali comportamenti illeciti commessi dal lavoratore in occasione dello svolgimento della prestazione che possono essere liberamente accertati dal ...
Il datore di lavoro è tenuto ad evitare tali situazioni "stressogene" sul posto di lavoro, che incidano sul diritto alla salute anche in mancanza di un preciso intento persecutorio; e quindi a evitare che si manifestino azioni ostili, anche se numericamente limitate e in parte distanziate nel tempo, ma comunque tali da provocare una modificazione negativa, costante e permanente, della situazione lavorativa. ...
La Corte di Cassazione, nell'ordinanza n. 21984/2018 si pronuncia in merito alle conseguenze derivanti dal mancato invio da parte del CTU della bozza della relazione peritale ai consulenti delle parti.
Il caso: D. P. propone ricorso avanti alla Corte di Cassazione avverso la sentenza del Tribunale che ha rigettato il ricorso ex art. 445 c. p. c. , comma 6 proposto per ottenere il riconoscimento delle ...
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 21517/2018, si pronuncia in merito alla possibilità per il lavoratore in malattia di svolgere altra attività lavorativa, ricorrendo determinate condizioni.
Il caso: D. veniva destituito dal lavoro secondo la previsione di cui al R. D. n. 148 del 1931 sulla base di una contestazione disciplinare avente ad oggetto il fatto che il medesimo, durante un ...
Le modifiche apportate ai buoni lavoro - più noti come Voucher - (art. 54 bis D. L. 50/2017) dalla legge di conversione del D. L. 87/2018 creano poche certezze e lasciano molti dubbi soprattutto per le novità introdotte nel comparto turistico.
La prima incertezza è la definizione non espressa nel testo di legge “delle aziende alberghiere e delle strutture ricettive che opero nel ...