Mercoledi 17 Novembre 2010 |
Nullità matrimonio concordatario - giudizio di delibazione - pendenza giudizio di separazione - ammissibilità
Il riconoscimento degli effetti civili della sentenza di nullità del matrimonio concordatario pronunciata dai tribunali ecclesiastici è possibile nonostante che tra gli stessi coniugi sia già pendente un giudizio di separazione personale dinanzi al giudice italiano: infatti per giurisprudenza costante il giudizio e la conseguente sentenza di separazione personale, hanno "petitum", "causa petendi" e conseguenze giuridiche del tutto diversi da quelli del giudizio e della sentenza che dichiara la nullità del matrimonio (in questo caso la sentenza si basava sul fatto che la moglie avesse escluso l'obbligo della reciproca fedeltà, che è uno dei bona matrimonii, manifestandolo al proprio coniuge). …
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Mercoledi 10 Novembre 2010 |
Il coniuge non proprietario del terreno nè dell'immobile ivi costruito, per avere diritto al rimborso delle somme impiegate per la costruzione del manufatto da parte dell'altro coniuge deve dare rigorosa prova di aver contribuito alla relativa realizzazione con denaro proprio o comune, non essendo sufficiente un apporto consistente nelle assistenza e nel sostegno morale, affettivo e manageriale. - SVOLGIMENTO DEL PROCESSO -…
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Domenica 7 Novembre 2010 |
Nel giudizio per la dichiarazione giudiziale di paternità la madre è legititmata a richiedere, nell'interesse del figlio minore, il risarcimento del danno a carico del dichiarato padre. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO…
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Mercoledi 3 Novembre 2010 |
I provvedimenti temporanei ed urgenti contenenti le statuizioni di carattere economico adottati dal Presidente del Tribunale in sede di divorzio non si aggiungono ma bensì si sostituiscono a quelli disposti in sede di separazione, ancorchè ancora in vigore, in virtù del potere che la legge attibuisce al giuidce del divorzio di incidere sui rapporti patrimoniali in favore del coniuge più debole, ricorrendone i presupposti.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO…
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Lunedi 1 Novembre 2010 |
La mancata impugnazione del capo della sentenza relativo al riconoscimento giudiziale di paternità non esclude la possibilità di impugnare quello relativo all'obbligo di mantenimento.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSOCon la sentenza impugnata la Corte d'appello di Lecce, nel ribadire che P. B. è figlia naturale di V. C. , ha tuttavia rigettato, in riforma della decisione di primo grado, la domanda proposta dalla stessa P. B. per il riconoscimento di un assegno di mantenimento a carico del padre. …
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Sabato 2 Ottobre 2010 |
Lo precisa la sentenza 16612/10, emessa dalla prima sezione civile della Cassazione che conferma un orientamento ormai uniforme e consolidato in tema di obbligo dei genitori di provvedere al mantenimento dei figli, anche maggiorenni, senza alcuna distinzione tra figli, legittimi e naturali. Tuttavia, il figlio che raggiunge la maggiore età, deve comunque dimostrare di essere privo incolpevolmente dei mezzi di sussistenza. Di conseguenza, recita la sentenza,…
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Lunedi 27 Settembre 2010 |
Svolgimento del processo e motivi della decisione.
La relazione depositata ai sensi dell'art. 380 bis c. p. c. è del seguente tenore:…
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Lunedi 6 Settembre 2010 |
In materia di separazione personale, ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento è legittimo tenere in considerazione il pagamento da parte del marito dell'intera rata del mutuo della casa coniugale, acquistata in regime di comunione e adibita ad abitazione della moglie. …
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Giovedi 8 Luglio 2010 |
Ecco la presa di posizione dell'OUA.
Nei giorni scorsi, secondo quanto riportato dai giornali, nel corso di una riunione del Consiglio Nazionale del Notariato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha lanciato la proposta di assegnare nuove competenze ai notai in materia di separazioni coniugali.
Per Maurizio de Tilla, presidente dell'Organismo Unitario dell'avvocatura (Oua) è grave che…
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Martedi 6 Luglio 2010 |
Ove in sede di separazione personale sia stato attribuito ad uno dei coniugi, tenendo conto dell'interesse dei figli, il diritto personale di godimento sulla casa familiare, la successiva costituzione per donazione, in favore dello stesso coniuge affidatario, del diritto di usufrutto vita natural durante sul medesimo immobile, compiuta dall'altro coniuge, costituisce atto avente funzione dispositiva e contenuto patrimoniale, soggetto ad azione revocatoria ex art. 2901 cod. civ.
Testo completo:…
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Giovedi 1 Luglio 2010 |
In caso di trascrizione tardiva del matrimonio religioso, per volontà dei coniugi, lo stato vedovile di uno o di entrambi i coniugi cessa, retroattivamente, a far data dalla celebrazione del matrimonio e, per l'effetto, viene meno, con la stessa decorrenza, anche il diritto del coniuge superstite alla pensione di reversibilità del coniuge defunto a causa di sopravvenuto matrimonio.
Testo Completo:…
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Giovedi 29 Aprile 2010 |
In relazione a beni oggetto di confisca ai sensi dell'art. 2-ter della legge n. 575 del 1965, il regime della comunione legale di cui all'art. 177, primo comma, lettera a), cod. civ. , non si applica, salvo che il coniuge dimostri di aver contribuito all'acquisto con proprie disponibilità frutto di attività lecite.
Testo Completo:…
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Domenica 21 Marzo 2010 |
Il principio della presunzione di buona fede di cui all'art. 1147 cod. civ. ha portata generale; pertanto chi agisce, con l'azione di petizione, per la rivendicazione dei beni ereditari - previo annullamento del testamento in base al quale è stato chiamato all'eredità il possessore di buona fede - non può pretendere da quest'ultimo il risarcimento dei danni, ma soltanto i frutti indebitamente percepiti, nei limiti fissati dall'art. 1148 cod. civ.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSOIl ricorso concerne la nullità ex art. 591 c. c. dei testamenti pubblici formati in…
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Domenica 21 Marzo 2010 |
Famiglia – separazione dei coniugi - giudicato della relativa sentenza - condizione dell'azione della domanda di scioglimento della comunione legale dei beni - configurabilita' - conseguenze.
La Corte, mutando il proprio precedente indirizzo, ha ritenuto che il passaggio in giudicato della sentenza di separazione giudiziale (o di omologa di quella consensuale) non è condizione di procedibilità della domanda giudiziaria di scioglimento della comunione legale e relativa divisione dei beni, ma condizione dell'azione; di conseguenza, è sufficiente che tale condizione sussista al momento della pronuncia. …
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Domenica 7 Marzo 2010 |
Fino a tale pronuncia in effetti si registravano orientamenti diversi in ordine alla predetta questione, con la conseguenza che in alcuni Tribunali per i minorenni i cancellieri si rifiutavano di apporre la formula esecutiva sui decreti emessi dal Tribunale, sull'assunto che l'art. 474 comma 2 n. 1 non li annovera espressamente tra i provvedimenti a cui deve essere riconosciuta l'efficacia di titolo esecutivo. …
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Domenica 7 Marzo 2010 |
ORDINANZA N. 310 ANNO 2009REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai Signori: Presidente: Francesco AMIRANTE; Giudici: Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, ha pronunciato la seguenteORDINANZA
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Martedi 2 Febbraio 2010 |
Per la revisione dell'assegno di divorzio, non è accoglibile la richiesta dell'ex coniuge di un assegno divorzile, a cui aveva rinunciato nel corso del giudizio di divorzio, assumendo un miglioramento reddituale dell'altro coniuge, allorchè tale incremento economico sia la conseguenza naturale e prevedibile della crescita lavorativa e professionale dello stesso e non sia imputabile a situazioni sopravvenute ex novo…
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Lunedi 16 Novembre 2009 |
In caso di separazione dei coniugi o di divorzio l'assegno di mantenimento per il figlio costituisce un credito del genitore in favore del quale è stato disposto, con la conseguenza che il figlio divenuto maggiorenne, se pure ha diritto a chiedere l'attribuzione diretta dell'assegno con la procedura di cui all'art. 9 L. 898/70, non si può automaticamente sostituire al genitore beneficiario dell'assegno – nel caso di specie, alla madre – nell'esperire quelle azioni volte alla tutela del diritto di credito, che rimane in capo al genitore beneficiario in via esclusiva.
TRIBUNALE DI MASSA REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOII Tribunale di Massa, in composizione monocratica, nella persona del dott. Paolo Puzone, ha pronunciato all'odierna udienza . . . . . . . . . . . . . . . . . ai sensi dell'arte 281 sexies c. p. c. , la seguenteSENTENZA…
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Mercoledi 9 Settembre 2009 |
La recentissima sentenza della Corte di Cassazione n. 12982/09 ha confermato e ribadito un principio di diritto già enunciato dalla stessa Corte nel 2001, con la sentenza n. 4202 del 23 marzo: in essa si stabilisce sostanzialmente che se nel giudizio con il quale sia stata chiesta la cessazione degli effetti civili di un matrimonio concordatario venga accertata la spettanza, ad una delle parti, dell'assegno di divorzio, ed una volta che su di essa si sia formato il giudicato, la relativa statuizione si rende intangibile ai sensi dell'art. 2909 cod. civ. anche nel caso in cui successivamente ad essa sopravvenga la delibazione di una sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio.
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Martedi 8 Settembre 2009 |
Una sentenza che ribadisce quanto stabilito da Cass. Civ. n. 4202 del 23 marzo 2001 e ripreso successivamente anche da Cass. Civ. n. 12982/2009.
Corte d'Appello Napoli, 11-05-2007 (decr. ) - M. B. c. P.
Una volta formatosi il giudicato sulla sentenza del Tribunale civile che attribuisce il diritto all'assegno divorzile, il sopravvenire della dichiarazione di nullità del matrimonio da parte del Tribunale Ecclesiastico non può determinare il venir meno del diritto alla percezione dell'assegno de quo. Il coniuge che non abbia fatto valere nel corso del giudizio di divorzio il vizio, che affettava il vincolo matrimoniale, non può, dunque, dopo il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, far valere la nullità del matrimonio in seguito dichiarata dai Tribunali Ecclesiastici e delibata in Italia, quale causa sopravvenuta di modifica delle statuizioni di carattere patrimoniale della sentenza di divorzio. Resta tuttavia utile la delibazione della sentenza ecclesiastica poiché, incidendo su di uno status, è destinata per propria natura a spiegare effetti su di una serie di rapporti o situazioni soggettive, che non necessariamente sono toccate dalla sentenza di cessazione degli effetti civili del matrimonio (elide in radice lo stato di coniugato; elide in radice, ex tunc, i rapporti di affinità; per il caso di matrimonio contratto in violazione del divieto di cui all'art. 86 c. c. , elide ex tunc lo stato di bigamia). Il rapporto tra sentenza di divorzio e successiva sentenza di nullità delibata in Italia va inteso in termini di adattamento, nel senso che la seconda potrà inserirsi nei soli spazi per i quali non entri in conflitto con l'altra decisione ormai intangibile.
Svolgimento del processo
Letti gli atti ed udito il relatore, premesso che:
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