Con l'ordinanza n. 25661/2024 la Corte di Cassazione chiarisce in quale ipotesi è ammissibile per il lavoratore comunicare la malattia al datore di lavoro tramite fax.
Il caso: Tizio veniva licenziato per giusta causa, consistita nell'assenza ingiustificata per oltre quattro giorni, dal 20 al 29 giugno 2016; impugnava quindi il licenziamento sostenendo di essersi recato in Romania per ferie, di essere ...
Con l’ordinanza n. 26770 del 15 ottobre 2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che un dipendente può essere legittimamente licenziato per essersi presentato al lavoro con un ritardo di 40 minuti, qualora tale comportamento esponga l'azienda a rischi rilevanti, anche se solo potenziali.
Il fatto affrontato
Il caso in questione riguarda un vigilante impiegato presso una banca, che ha ...
La Corte di Giustizia Europea, con sentenza resa il 27 giugno scorso nella causa C-284/23, ha stabilito che una lavoratrice incinta deve poter beneficiare di un termine ragionevole per poter contestare, in giudizio, il suo licenziamento, ritenendo troppo breve le due settimane concesse ai fini dell'ammissibilità del ricorso tardivo.
Il tribunale del lavoro tedesco aveva respinto il ricorso di una ...
Con l’ordinanza n. 2739 emessa il 30 gennaio 2024, la Corte Suprema di Cassazione ha stabilito che nel caso in cui venga ridimensionata solo una parte delle mansioni alle quali era adibito il dipendente, questi non può essere soggetto a licenziamento per giustificato motivo oggettivo se le mansioni rimanenti mantengono una propria autonomia nel contesto dell'attività complessiva svolta e non ...
Secondo la suprema corte, è legittimo il licenziamento per giusta causa del dipendente che irride il collega circa il suo orientamento sessuale.
La “giusta causa” di licenziamento ex art. 2119 c. c. integra una clausola generale, che richiede di essere concretizzata dall’interprete tramite l’analisi dei fattori esterni relativi alla coscienza generale installata in un ...
La Corte di Cassazione nell'ordinanza n. 17731/2023 fa chiarezza su modalita' e forma con cui il lavoratore deve contestare il licenziamento intimatogli.
Il caso: la Corte d’Appello di Genova confermava la decisione resa dal Tribunale di Imperia e rigettava la domanda proposta da Tizio nei confronti dell’Azienda Sanitaria Locale avente ad oggetto la declaratoria di illegittimità del ...
Valida ai fini della prova dell'avvenuta comunicazione del licenziamento per compiuta giacenza la produzione della ricevuta di invio della raccomandata accompagnata dalle schede informative delle Poste. Principio espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 15397/2023.
Il caso: La Corte d’Appello di Firenze confermava la sentenza del Tribunale di Siena, con la quale erano state respinte le ...
Com'è oramai ampiamente risaputo, il licenziamento del lavoratore può essere disposto:
a) per cd. "giusta causa" ex art. 2119 c. c. (cd. licenziamento in tronco, senza preavviso) - cioè per una causa "che non consente la prosecuzione, anche, provvisoria del rapporto" in ragione di un comportamento inadempiente del lavoratore, idoneo a pregiudicare irreparabilmente il ...
Legittimo il licenziamento per giusta causa per avere, il dipendente, rivolto un appellativo omofobo ad una collega e ciò in quanto la condotta posta in essere rappresenta una discriminazione basata sull'orientamento sessuale.
Questo il principio espresso dalla Suprema Corte, Sezione Lavoro, con l'ordinanza n. 7029 del 9 marzo 2023, con la quale ha cassato con rinvio la decisione resa tra le parti ...
1. Premessa E’ noto a qualsiasi lavoratore il fatto che deve farsi carico di un difficoltoso onere probatorio, qualora intenda ricorrere in giudizio per reagire a provvedimenti di natura disciplinare, ritenuti ingiustificati o sproporzionati (licenziamento incluso), ovvero per ottenere dal magistrato il riconoscimento di diritti e/o benefici ingiustificatamente non accordati, tra questi eminentemente una ...
1. Premessa Nei primi decenni di questo secolo, la giurisprudenza della Cassazione si è mostrata meno disponibile del secolo passato alla tolleranza di comportamenti riprovevoli e/o censurabili dei lavoratori, che, sebbene tenuti nella vita privata o in ambito extra aziendale, implicano comunque - per la loro contrarietà ai canoni dell'etica comune e delle norme del comune vivere civile - il venir ...
La recentissima ordinanza della Cassazione n. 2895 del 31 gennaio 2023 – che si è occupata del ricorso di un dirigente della Direzione risorse umane dell’azienda di credito BNL spa avverso il licenziamento intimatogli, motivato come conseguente alla «profonda riorganizzazione e ristrutturazione che riguarda diversi settori e funzioni, compresa la struttura cui Ella ...
Nell'ordinanza n. 37577/2022 la Corte di Cassazione si pronuncia in merito al diritto della ex moglie di di percepire l'assegno divorzile, nella sua componente assistenziale, anche nel caso in cui ella sia stata licenziata per giusta causa per aver commesso dei reati.
Il caso: Il Tribunale di Firenze, adito in sede di modifica delle condizioni di divorzio, poneva a carico di Tizio l'assegno divorzile (non ...
CORTE DI CASSAZIONE Ordinanza 13 luglio 2022, n. 22094.
Martedi 6 Settembre 2022
Di Lorenzo Mosca.
Sia consentito un breve riassunto dei fatti, al fine di meglio comprendere i principi di diritto enunciati dagli Ermellini.
Entrambe le Corti di merito avevano rigettato l’impugnativa del licenziamento intentata dalla lavoratrice, su recesso intimato per giusta causa dal datore, con riferimento alla lettera di contestazione disciplinare con cui era stato ascritto alla prima di essersi rifiutata di ...
Licenziamento per giusta causa: è legittimo il licenziamento disciplinare per il venir meno del vincolo fiduciario qualora la dipendente compili per un apprezzabile lasso di tempo “report” infedeli relativi alle dichiarate visite ai clienti.
La Suprema Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22370 depositata il 5 agosto 2021, estremamente sintetica e precisa, ha sancito che, una volta che ...
Corte di Cassazione - Sentenza 09 luglio 2021, n. 19585.
Venerdi 23 Luglio 2021
Di Lorenzo Mosca.
La vicenda di cui si occupa la sentenza in commento è particolarmente interessante, per cui riteniamo necessaria una breve ricostruzione dei fatti di causa del primo e del secondo grado. Il Tribunale di Massa aveva dichiarato illegittimo il licenziamento disciplinare intimato dalla Azienda ad una lavoratrice, disponendone la reintegra della medesima nel posto di lavoro, ai sensi del comma quarto dell'art. ...
Corte Costituzionale - sentenza n. 59 anno 2021 del 1 aprile 2021.
Martedi 6 Luglio 2021
Di Lorenzo Mosca.
La Corte Costituzionale, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 18, settimo comma, secondo periodo, della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento), come modificato dall’art. 1, comma 42, lettera ...
Tribunale Civile di Roma - Sezione lavoro – Sentenza 12 marzo 2021 n. 2362.
Lunedi 7 Giugno 2021
Di Lorenzo Mosca.
Il Tribunale Civile di Roma, Sezione Lavoro, ha egregiamente evidenziato – sintetizzandoli - i principi che regolano la materia dei licenziamenti individuali per cessazione di attività aziendale durante questa epocale emergenza sanitaria da c. d. COVID-19.
La vicenda che ha occupato il Tribunale era quella di un lavoratore già dipendente di un Azienda come vice capo cuoco, che aveva ...
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 6714 del 10 marzo 2021.
Lunedi 12 Aprile 2021
Di Lorenzo Mosca.
Licenziamento - Assenza per aspettativa per lo svolgimento di carica pubblica – Successiva sospensione dal servizio e dalla retribuzione per misura restrittiva degli arresti domiciliari – Impossibilità oggettiva di usufruire delle prestazioni del dipendente - esclusione dell'obbligo di repéchage.
La vicenda trae origine da una Ordinanza del Tribunale di Roma, e della successiva ...
Preventiva comunicazione al lavoratore dell’approssimarsi dell’esaurimento del comporto, nozione di malattia ed equiparazione ad essa dell’infortunio, non computabilità nel comporto delle assenze per infermità indotte dal comportamento datoriale, la legittimità del licenziamento per giusta causa in costanza di malattia.