Nel caso in cui, ci siano state più comunicazioni, ma tutte indirizzate ad un singolo destinatario, l’elemento oggettivo della diffamazione può sussistere solo nell'ipotesi in cui l'agente, pur comunicando direttamente con un'unica persona, esprima la volontà o ponga comunque in essere un comportamento tale da provocare, da parte dell'agente medesimo, l'ulteriore diffusione del contenuto ...
La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 38144 del 18 settembre 2023 fa chiarezza in merito alla competenza a giudicare nel caso di diffamazione commessa a mezzo email.
Il caso: Il Tribunale di Palermo confermava la condanna, anche agli effetti civili, di Tizio per il reato di diffamazione ai danni di Caio, commesso inviando a plurimi destinatari un messaggio di posta elettronica ...
Integra il delitto di diffamazione e non di ingiuria aggravata dalla presenza di piu' persone, la condotta di chi pronunzi espressioni offensive mediante comunicazioni dirette alla persona offesa attraverso messaggi rivolti a un gruppo WhatsApp.
In tal senso si è espressa la Corte di Cassazione nella sentenza n. 27540/2023.
Il caso: Il Tribunale dichiarava Tizio responsabile dei reati di cui ...
“La persistenza nel sito web di una testata giornalistica della risalente notizia del coinvolgimento di un soggetto in un procedimento penale – pubblicata nell'esercizio legittimo del diritto di cronaca, ma non aggiornata con i dati relativi all'esito del procedimento – non integra, di per sé, un illecito idoneo a generare una pretesa risarcitoria”.
Il diritto di satira, è quello che si realizza in una forma artistica che vuole suscitare l’ironia del destinatario, spingendosi sino al sarcasmo e alla irrisione. Tale diritto è previsto e tutelato dalla nostra Costituzione, ai sensi dell’articolo 31.
Questo significa che grazie alla satira è concesso veicolare anche notizie non vere, poiché, se scopo della satira ...
Cassazione Penale, Sez. V. 5, febbraio 2018, n. 5352
La pronuncia giurisprudenziale esaminanda schiude una questione di rilevante interesse per gli operatori del diritto, relativa al ruolo assunto dall'indirizzo IP ai fini dell’accertamento della penale responsabilità per il delitto di diffamazione commesso tramite il noto social network “Facebook”.
L’avvento di internet, dei social network e la loro “più facile” fruibilità ha portato ad un fiorire di mezzi di informazione che, evolvendosi di pari passo, hanno abbandonato le vecchie forme, mettendosi al passo con i tempi.
In questi ultimi anni abbiamo visto un fiorire di giornali on line, blog, chat, mailing list che, in un modo o nell’altro, hanno e stanno ...
Con la sentenza n. 10905 depositata il 31 marzo 2020, la Corte di Cassazione ha stabilito che chi offende qualcuno in un gruppo chat non commette il reato di diffamazione, bensì di ingiuria aggravata, se l’offeso è presente all’episodio.
La fattispecie riguarda il caso di un ragazzo accusato di aver diffamato un conoscente a causa di una discussione intercorsa tra i due durante una ...
Nella Gazzetta Ufficiale n. 127 del 3 giugno 2017 è stata pubblicata la Legge 29 maggio 2017 n. 71 (entrata in vigore il 18 giugno 2017) recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” dove si è finalmente arrivati a prendere una posizione precisa e netta a tutela dei minori.
Aggiornate le applicazioni con le tabelle 2018 per la determinazione del danno non patrimoniale da lesione dell'integrità psicofisica e perdita parentale. Novità anche per quanto riguarda il danno da premorienza, il danno terminale e il danno da diffamazione.
Con il comunicato del 14 marzo 2018 l'Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano ha pubblicato le nuove tabelle per la liquidazione del ...
Cassazione Penale - Sentenza n. 8824 del 07/03/2011.
Martedi 29 Marzo 2011
Di Anna Andreani.
La Cassazione ha stabilito la responsabilità penale per diffamazione a carico di un soggetto che ha partecipato sul web ad forum politico. Tra le varie argomentazioni la difesa sosteneva una possibile manomissione dei messaggi da parte di un altro utente della rete ma la corte ha ribadito che "il numero identificativo sulla rete internet mondiale (indirizzo IP n. d. r. ) è assegnato in via esclusiva ad un determinato computer connesso", che "un altro utente delle rete, per realizzare l'intromissione modificativa, avrebbe dovuto conoscere dettagliati particolari di tempi e modalità della connessione in cui intromettersi" ed inoltre che il nickname utilizzato nel forum era intestato all'imputato.
Svolgimento del processo e motivi della decisione…
Sentenza n. 35511 del 16 luglio 2010 - depositata il 1° ottobre 2010.
Sabato 23 Ottobre 2010
Di Anna Andreani.
La S. C. ha escluso la punibilità del direttore di un giornale "on line" a norma dell’art. 57 cod. pen. , sottolineando come tale disposizione si riferisca esplicitamente all'informazione diffusa attraverso la "carta stampata".
Svolgimento del processo e motivi della decisione…