Si segnala l'ordinanza del Tribunale di Urbino del 7 giugno 2024 nella quale il Giudice si pronuncia in merito alla valenza probatoria dei messaggi whatsapp.
Il caso. Nell'ambito di un procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo, parte opponente eccepiva la prescrizione del diritto di credito.
Il Tribunale, esaminati i documenti prodotti in causa, in merito ad alcui messaggi whatsapp osserva quanto segue:
a) i messaggi whatsapp depositati possono assumere la veste di prova in quanto, con l'avvento delle nuove tecnologie, sempre più persone, si affidano. anche per le pratiche commerciali a Short Messages o ad altro tipo di messaggeria;
b) a tal proposito l'art. 2712 c.c. dispone che “...ogni rappresentazione meccanica di fatti e cose forma piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono state prodotte non ne disconosce la conformità...”; ed ancora l'art. 2719 c.c sancisce che le copie fotografiche di scritture hanno la stessa efficacia delle autentiche, se la loro conformità con l'originale è attestata da pubblico ufficiale competente ovvero non è espressamente disconosciuta; pertanto i messaggi whatsapp si collocano in tale contesto;
c) peraltro, atteso che parte opponente non ha disconosciuto la paternità dei messaggi, appare necessario disporre una CTU sul dispositivo, alla luce dell'orientamento della giurisprudenza di legittimità in base al quale i messaggi WhatsApp hanno valore di prova purchè vi siano i supporti informatici (gli smartphone o il pc) nei quali sono presenti le conversazioni.