Con l'ordinanza n. 22161/2024 la Corte di Cassazione torna ad occuparsi dei presupposti in presenza dei quali è configurabile una situazione di mobbing e delll'onere della prova a carico del lavoratore.
Il caso: Mevia dipendente del Comune con qualifica di istruttore amministrativo ed inquadramento nella categoria C1, agiva innanzi al Tribunale di Siracusa per ottenere la condanna del Comune al ...
1) Definizioni mediche e giurisprudenziali di tale pratica vessatoria
Il cd. mobbing non ha mai ricevuto – nonostante i numerosi disegni e proposte di legge depositate in Parlamento nel corso degli anni – una regolamentazione legislativa, cosicchè la sua definizione è di fonte giudisprudenziale, per la quale la magistratura si è avvalsa dei numerosi contributi dottrinali e ...
Nell'ordinanza n. 17974/2022 la Corte di Cassazione si occupa nuovamente dei presupposti in presenza dei quali si può delineare una situazione di mobbing nell'ambito lavorativo, in particolare nell'ambito della Università.
Il caso: La Corte d'Appello di Bari, in riforma della decisione resa dal Tribunale di Bari, rigettava la domanda proposta da D. C. nei confronti dell'Università degli ...
Con l'ordinanza n. 16534/2021 la Corte di Cassazione si pronuncia in merito ai presupposti in presenza dei quali il datore di lavoro può essere ritenuto responsabile del mobbing sul dipendente derivante da un superiore gerarchico.
Il caso: la Corte di appello di Catanzaro confermava la sentenza del giudice di primo grado che aveva rigettato la domanda avanzata da Tizia diretta ad accertare la condotta ...
LE MOLESTIE SESSUALI NEI LUOGHI DI LAVORO 1. Molestie e mobbing La disciplina giuridica delle molestie è stata introdotta soltanto nel nostro ordinamento con il D. lgs. n. 145 del 2005, poi trasfuso nel Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (D. lgs. n. 198 del 2006). Il riconoscimento giuridico delle molestie è avvenuto - sia da parte del diritto comunitario, sia da ...
Nell’ambito del pubblico impiego la configurazione di una ipotesi di mobbing e, soprattutto, la produzione della prova a supporto della domanda di accertamento giudiziale, sono attività particolarmente complesse. E’ necessario, infatti, conferire oggettività e valore ad una serie di comportamenti che, pur percepiti dal destinatario come vessatori, dal punto di vista ...
La Suprema Corte con l’ordinanza n. 10725 del 17 aprile 2019 ribadisce alcuni principi ormai consolidati in giurisprudenza in tema di mobbing lavorativo.
Per mobbing si intende una condotta tenuta dal datore di lavoro, o da anche da un superiore gerarchico del prestatore di lavoro subordinato, sistematica e protratta nel tempo e che abbia il contenuto di comportamenti ostili e prevaricatori nei ...
Il datore di lavoro è tenuto ad evitare tali situazioni "stressogene" sul posto di lavoro, che incidano sul diritto alla salute anche in mancanza di un preciso intento persecutorio; e quindi a evitare che si manifestino azioni ostili, anche se numericamente limitate e in parte distanziate nel tempo, ma comunque tali da provocare una modificazione negativa, costante e permanente, della situazione lavorativa. ...
Cassazione sez. Lavoro, sentenza n. 23949 del 22/10/2013: causa di lavoro di una dipendente del Ministero del beni culturali e ambientali che assume di aver subito, da parte del suo datore di lavoro, comportamenti qualificabili come mobbing e volti alla dequalificazione della stessa, con conseguente richiesta di risarcimento danni conseguenti alla perdita dei compensi previsti nel contratto e alla perdita delle ...