Pubblicato l'indice Istat di aprile 2020

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di aprile 2020
Venerdi 15 Maggio 2020

L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di aprile 2020, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, come ad esempio l'adeguamento dell'affitto e dell'assegno di mantenimento per il coniuge, scende leggermente portandosi a quota 102,5.

In base a quanto rilevato dall'Istat, si è registrato un vero e proprio crollo dei prezzi dei beni energetici (da -9,4% a -14,1%) che però è stato controbilanciato da un sensibile aumento dei prezzi dei prodotti alimentari non lavorati (+ 4,3%).

Questa dualità nell'andamento dei prezzi ha consentito all'indice FOI di rimanere sostanzialmente invariato ma comunque, in piena pandemia, sarebbe stato auspicabile da parte delle Autorità un monitoraggio attivo, con eventuale calmierazione dei prezzi, almeno per quanto riguarda i prodotti alimentari, tenuto conto che si tratta di beni di prima necessità e soprattutto per arginare eventuali fenomeni speculativi che già si sono verificati nel caso delle mascherine di protezione e del gel disinfettante.

La variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente torna ed essere negativa (-0,1%) per la prima volta dopo oltre due anni.

Le percentuali per l'adeguamento annuale degli affitti sono pertanto le seguenti:

-0,1 % al 100%

-0,075 % al 75%.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  102,5
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente -0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+0,8

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:

15 giugno 2020

Applicazioni di Calcolo

Tutte le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI sono state aggiornate sulla base del nuovo valore:

Emergenza coronavirus

In seguito alla chiusura della maggior parte degli esercizi commerciali al dettaglio nel mese di aprile, disposta per contenere il diffondersi del coronavirus, l'Istat ha rivisto le modalità di calcolo delle variazioni dei prezzi al consumo.

A tal proposito l'Istat ha illustrato gli accorgimenti adottati per ridurre al minimo gli impatti negativi di tali chiusure sulla rilevazione dei prezzi in una nota metodologica di cui pubblichiamo un estratto.

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento delle nostre applicazioni è effettuato lo stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) sul proprio sito ufficiale.

Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno di pubblicazione.

Oltre che in questo articolo, la data di pubblicazione del prossimo indice istat è riportata anche in molte delle nostre applicazioni di calcolo.

Aggiornamento rendimento Titoli di Stato

Sul fronte dei titoli di stato si segnala ancora un aumento del rendistato che sale in maniera consistente dall'1,19%  di marzo all' 1,46% di aprile.

Anche i BOT risentono delle tensioni sullo spread di quest'ultimo periodo e quelli annuali salgono dall0 0,07% allo 0,53% e per la prima volta dopo diversi anni il rendimento dei BOT supera il tasso di inflazione (v. grafico).

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP (Buoni Poliennali del Tesoro) con vita residua superiore a un anno ed è utilizzato anche nel calcolo del c.d. "maggior danno" nell'ambito delle obbligazioni pecuniarie.

Comunicato dell'Istat 

Nel mese di aprile, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e una variazione tendenziale nulla (da +0,1% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’azzeramento dell’inflazione è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, che amplificano la loro flessione sia nella componente regolamentata (da -9,4% a -14,1%) sia in quella non regolamentata (da -2,7% a -7,6%); questa dinamica è in parte compensata dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari (da +1,1% a +2,7%), trainata dagli Alimentari non lavorati (+4,3%) e, in misura minore, dalla riduzione della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -2,6% a -1,3%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +0,8% a +1,0%, entrambe da +0,7%.

L’inflazione acquisita nel 2020 è pari a +0,1% per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano in modo marcato da +1,0% a +2,5%, mentre la crescita di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passa da +0,6% a +0,8%.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,5% su base mensile e dello 0,1% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% sia su base mensile sia su base annua.

Il commento

In aprile, con l’emergenza sanitaria in pieno corso, da una parte il restringersi dell’offerta e della domanda commerciale al dettaglio (concentrate su un minor numero di comparti merceologici), dall’altra il crollo delle quotazioni del petrolio, determinano spinte opposte: inflazionistiche per i prodotti alimentari e deflazionistiche per i Beni energetici.

Queste ultime sono prevalse azzerando l’inflazione (non avveniva da ottobre 2016 quando la variazione dell’indice dei prezzi al consumo fu negativa e pari -0,2%); tuttavia, i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, trainati dagli Alimentari non lavorati, accelerano (+2,5%), portandosi a livelli di crescita che non si registravano da febbraio 2017.

Allegato:

Nota metodologica emergenza covid-19

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