La Corte di Cassazione con la sentenza n. 9548 del 13 aprile 2017 torna ad occuparsi della questione del rimborso da parte della assicurazione delle spese sostenute per l'attività di assistenza stragiudiziale in un sinistro RCA.
Mercoledi 26 Aprile 2017 |
Nel caso in esame, una Carrozzeria effettuava la riparazione dell'autovettura del danneggiato e questi le cedeva il credito per i danni materiali subiti in conseguenza del sinistro.
La causa tra la Carrozzeria, il danneggiante e la compagnia assicuratrice per la r.c.a di questi si concludeva in primo grado con l'accoglimento parziale della domanda risarcitoria, escluse le spese stragiudiziali e le spese da noleggio sostitutivo.
La sentenza di primo grado venica confermata in sede di appello,
La Carrozzeria propone quindi ricorso per Cassazione, deducendo, tra l'altro , che il Giudice di appello aveva erroneamente ritenuto non ripetibili le spese di assistenza stragiudiziale sostenute dal danneggiato che si era avvalso della assistenza di una società di infortunistica stradale, in quanto il suddetto intervento non era servito ad evitare il successivo giudizio.
In realtà, per la ricorrente, la compagnia di assicurazione non aveva pagato spontanemente e aveva contestato ogni voce di danno, determinando così la necessità di ricorrere alla società infortunistica, tant'è che poi il giudice aveva riconosciuto tutti i danni alla vettura.
La Suprema Corte rigetta il ricorso sulla base delle seguenti motivazioni:
il giudice di appello ha preso in considerazione l'attività svolta dalla società infortunistica e l'ha ritenuta superflua, sull'assunto che il sinistro era semplice, con piena assunzione di responsabilità da parte del conducente dell'altro veicolo, e pertanto il ricorso alla società infortunistica non era stato funzionale né ad evitare il giudizio né a risolvere un problema tecnico particolarmente complesso, assicurando così al proprio assistito una migliore e più rapida tutela;
la suddetta sentenza non contrasta affatto con la recente giurisprudenza di legittimità, secondo la quale, in caso di sinistro stradale, qualora il danneggiato abbia fatto ricorso all'assistenza di uno studio di consulenza infortunistica stradale ai fini dell'attività stragiudiziale diretta a richiedere il risarcimento del danno, asseritamente sofferto, al responsabile ed al suo assicuratore, nel successivo giudizio instaurato per ottenere il riconoscimento del danno, la configurabilità della spesa sostenuta per avvalersi di detta assistenza come danno emergente non può essere esclusa per il fatto che l'intervento del suddetto studio non abbia fatto recedere l'assicuratore dalla posizione assunta in ordine all'aspetto della vicenda che era stata oggetto di discussione e di assistenza in sede stragiudiziale, ma va valutata considerando, in relazione all'esito della lite su tale aspetto, se la spesa sia stata necessitata e giustificata in funzione dell'attività di esercizio stragiudiziale del diritto al risarcimento;
nel caso in esame, osserva la Cassazione, il giudice di appello ha ritenuto appunto non necessario né giustificato il ricorso alla società infortunistica, che rimane una scelta legittima e di maggior comodità del danneggiato, ma che non può essere riversata sul danneggiante né sulla compagnia assicuratrice di questa ove ritenuta sostanzialmente superflua ai fini di una più pronta e semplice definizione del contenzioso.