Nel mese di marzo l'indice Istat FOI è cresciuto dello 0,1% rispetto al mese precedente toccando quota 119,4 con una variazione rispetto allo stesso mese dello scorso anno pari all'1,2%
Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati e si usa per la rivalutazione periodica degli affitti, delle pensioni, degli assegni di mantenimento per il coniuge, e in generale per tutte le rivalutazioni di legge.
Dopo l'ultimo aggiornamento l'adeguamento annuale degli affitti risulta pari allo 0,9% per le rivalutazioni al 75% ed all'1,2% per le rivalutazioni al 100%.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 119,4 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,1 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +1,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+8,6 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il
16 maggio 2024.
Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo con il valore del nuovo indice FOI.
Ricordiamo ancora una volta che, per quanto riguarda le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, non va calcolata la differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici, cosa che richiede qualche passaggio in più.
Le nostre applicazioni eseguono automaticamente questo calcolo facendo risparmiare tempo e senza possibilità di errori.
Se vuoi saperne di più su come calcolare la variazione percentuale leggi qui.
Riportiamo di seguito tutte le nostre applicazioni che utilizzano l'indice Istat FOI:
A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene pubblicato verso la metà del mese successivo.
Si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) ed il suo valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.
L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30.
Inoltre in questa pagina, così come in molte applicazioni disponibili su questi sito, pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.
Poco mossi i rendimenti medi dei BOT che raggiungono quota 3,69% mentre scende leggermente il rendistato che scende dal 3,59% di febbraio al 3,48%.
Ricordiamo inoltre che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.
Sul fronte dei tassi è di questi giorni la notizia che la BCE ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro al 4,5%.
Per un'eventuale riduzione, che nel medio termine dovrebbe portare ad una riduzione anche degli interessi passivi sui mutui, dovremo aspettare fino a giugno.
Se vuoi calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata puoi utilizzare questa applicazione gratuita.
Nel mese di marzo 2024, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una variazione congiunturale nulla e un aumento dell’1,2% su base annua, da +0,8% nel mese precedente; la stima preliminare era +1,3%.
L’accelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente all’attenuazione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -17,2% a -10,3%) e regolamentati (da -18,4% a -13,8%) e, in misura minore, alla crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,5%); per contro, registrano un rallentamento i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%), dei Tabacchi (da +2,6% a +1,9%) e dei Beni alimentari lavorati (da +3,4% a +2,8%).
Nel mese di marzo l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +2,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,4%.
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione meno marcata (da -0,9% a -0,2%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,9% a +3,0%), determinando una diminuzione del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,2 punti percentuali, dai +3,8 di febbraio).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +3,4% a +2,6%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,8% di febbraio a +2,5%).
La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti dovuta anche a fattori stagionali (+1,5%), dei Beni energetici regolamentati (+0,7%) e dei Beni non durevoli (+0,4%); dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,9%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,2% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 1,2% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e dell’1,2% su base annua (da +0,8% di febbraio); la stima preliminare era pari a +1,3%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,2% su base annua.
Nel primo trimestre 2024 l’inflazione, misurata dall’IPCA, diminuisce per le famiglie con minore capacità di spesa mentre aumenta per quelle con livelli di spesa più elevati (-0,4% e +1,7% rispettivamente).