Pubblicato l'indice Istat di febbraio 2024

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di febbraio 2024

Nessuna variazione per l'indice FOI. Stabile l'inflazione.

Venerdi 15 Marzo 2024

Nel mese di febbraio l'indice Istat FOI rimane stabile a quota 119,3 con una variazione rispetto allo stesso mese dello scorso anno pari allo 0,7% (era lo 0,8% a gennaio).

Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati e si usa per la rivalutazione periodica degli affitti, degli assegni di mantenimento per il coniuge, delle pensioni e in generale per tutte le rivalutazioni di legge. 

In seguito all'ultimo aggiornamento l'adeguamento annuale degli affitti per il mese di gennaio risulta pari allo 0,525% per le rivalutazioni al 75% ed allo 0,7% per le rivalutazioni al 100%.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  119,3
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,0
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +0,7
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+9,7

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

16 aprile 2024.

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo con il valore del nuovo indice FOI.

Ricordiamo che, per quanto riguarda le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, non bisogna calcolare la differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici, cosa che richiede qualche passaggio in più.

Le nostre applicazioni eseguono automaticamente questo calcolo facendo risparmiare tempo e senza possibilità di errori.

Se vuoi saperne di più su come calcolare la variazione percentuale leggi qui.

Riportiamo di seguito tutte le nostre applicazioni che utilizzano l'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene pubblicato verso la metà del mese successivo.

Si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) ed il suo valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30 e raramente tra le 11 e le 11:30.

Inoltre in questa pagina, così come in molte applicazioni disponibili su questi sito, pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.

Titoli di Stato e Tassi

Nulla da segnalare sul rendimento medio dei BOT che resta pressoché stabile al 3,62%.

Sale invece di un decimo di punto il rendistato che passa dal 3,48% di gennaio al 3,59% di febbraio.

Ricordiamo inoltre che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.

Per calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto puoi utilizzare questa applicazione gratuita.

Comunicato ISTAT

A febbraio 2024 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e di 0,8% su base annua (confermando la stima preliminare), come nel mese precedente.

La stabilizzazione dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,4%) e lavorati (da +4,5% a +3,4%), degli Altri beni (da +1,7% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,7%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,4%) e accelerano quelli dei Tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,8%).

Nel mese di febbraio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,7% a +2,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,6%.

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni accentua la sua discesa (da -0,7% a -0,9%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,9%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni pari a +3,8 punti percentuali, dai +3,6 di gennaio.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +5,1% a +3,4%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,8%).

La variazione congiunturale dell’indice generale è la sintesi di dinamiche opposte di diverse sue componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi di Tabacchi (+2,3%), dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi a +0,4%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,2%), degli Alimentati non lavorati (-0,5%) e degli Energetici non regolamentati (-0,4%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,0% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale di 0,8% (la stima preliminare era +0,9%), in lieve diminuzione da +0,9% di gennaio.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento su base annua di 0,7%.


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