L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di febbraio 2020, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, come ad esempio l'adeguamento dell'affitto e dell'assegno di mantenimento in caso di separazione o divorzio, scende lievemente di due decimi di punto, tornando a quota 102,5, lo stesso valore già toccato a dicembre, settembre e marzo del 2019.
La variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente è pari allo 0,2% e le percentuali per l'adeguamento annuale degli affitti sono pertanto le seguenti:
+0,2 % al 100%
+0,15 % al 75%.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 102,5 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | -0,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +0,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+1,0 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:
15 aprile 2020
Come di consueto abbiamo aggiornato le applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI:
L'aggiornamento delle nostre applicazioni avviene lo stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) sul proprio sito ufficiale.
Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno di pubblicazione.
Oltre che in questo articolo, la data di pubblicazione del prossimo indice istat è riportata anche in alcune delle nostre applicazioni.
Per quanto riguarda i BOT si registra un ulteriore calo rispetto al mese precedente (-0,32% quelli annuali) confermando così la tendenza a restare in terreno negativo, cosa che avviene ormai da diversi anni.
Anche il rendistato scende rispetto a gennaio passando da 0,8% a 0,59%.
Si ricorda che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP (Buoni Poliennali del Tesoro) con vita residua superiore a un anno ed è utilizzato anche nel calcolo del c.d. "maggior danno" nell'ambito delle obbligazioni pecuniarie.
Nel mese di febbraio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (da +0,5% di gennaio); la stima preliminare era +0,4%.
La decelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (la cui crescita passa da +3,2% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +1,5%) e, in misura minore, dei Tabacchi (da +2,9% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +0,8% a +0,1%); tali andamenti sono stati solo in minima parte compensati dal ridursi dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -5,2% a -2,8%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe di un decimo di punto (da +0,8% del mese precedente a +0,7%).
Il calo congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%), solo in parte bilanciata dall’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%).
L’inflazione rallenta per i beni (da +0,1% di gennaio a -0,3%), mentre è stabile per i servizi (+1,0%); il differenziale inflazionistico, pertanto, rimane positivo e si amplia (+1,3 punti percentuali da +0,9 a gennaio).
L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,1% per l’indice generale e per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base annua e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,8% (entrambi in netto rallentamento rispettivamente da +0,6% e da +1,3% del mese precedente).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,5% su base mensile, a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto. L’IPCA aumenta dello 0,2% su base annua, da +0,4% del mese precedente. La stima preliminare era +0,3%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,2% rispetto a febbraio 2019.