Pubblicato l'indice Istat di aprile 2023

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di aprile 2023

In rialzo l'indice Istat FOI di aprile (+0,3% rispetto a marzo). Inflazione di nuovo in crescita.

Martedi 16 Maggio 2023

Nel mese di aprile 2023 l'indice Istat FOI torna di nuovo a salire raggiungendo il valore di 118,4.

L'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati si utilizza per la rivalutazione degli affitti, delle pensioni, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, e in generale per tutte le rivalutazioni previste dalla normativa vigente. 

Con il nuovo indice l'adeguamento annuale degli affitti è pari al 5,925% per le rivalutazioni al 75% ed al 7,9% per le rivalutazioni al 100%.

L'aumento di aprile vanifica completamente la lieve flessione registrata lo scorso mese e, secondo il comunicato dell'Istat, va imputato principalmente ad un nuovo incremento dei beni energetici non regolamentati.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  118,4
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,3
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +7,9
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+14,2

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

16 giugno 2023

Applicazioni di Calcolo

Contestualmente alla pubblicazione del nuovo indice Istat, abbiamo aggiornato tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Per quanto riguarda il calcolo della variazione Istat, ricordiamo che l'adeguamento del canone di locazione, così come ogni altro aumento legale basato sull'indice Istat FOI, non è la semplice differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici che  comporta un calcolo diverso.

In altre parole non bisogna calcolare la differenza tra i due indici ma quanto è variato in percentuale l'indice di quest'anno rispetto a quello dello stesso mese dell'anno scorso.

Il calcolo è leggermente più complicato di una semplice differenza ma le nostre applicazioni lo eseguono automaticamente facendovi risparmiare tempo e con la garanzia di avere sempre il risultato corretto.

Ecco le applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI sul proprio sito; il comunicato stampa è pubblicato sul sito in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30 e in alcuni casi tra le 11 e le 11:30.

In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.

Titoli di Stato

Pressoché invariati i rendimenti medi dei BOT (3,32%) e del rendistato (3,87%), anche se i soli BOT annuali registrano una flessione di qualche decimo di punto.

Si ricorda che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa italiana ed è uno degli indicatori utilizzati come riferimento per il calcolo del maggior danno.

Comunicato ISTAT

Nel mese di aprile 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’8,2% su base annua, da +7,6% nel mese precedente; la stima preliminare era +8,3%.

L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,6%) e, in misura minore, a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,9%) e dei servizi vari (da +2,5% a +2,9%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli energetici regolamentati (da -20,3% a -26,7%) e dal rallentamento di quelli degli alimentari lavorati (da +15,3% a +14,0%), degli alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,3% a +6,2%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,4% a +6,3%.

Si accentua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,4%), e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,8%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,6 punti percentuali, da -5,2 di marzo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +12,6% a +11,6%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +7,6% a +7,9%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,4%), degli energetici non regolamentati (+2,3%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli alimentari lavorati, dei beni non durevoli e dei servizi vari (tutti e tre a +0,5%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dal calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-19,6%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +4,5% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,9% su base mensile, aumento più accentuato rispetto a quello del NIC, a causa della fine dei saldi stagionali (di cui il NIC non tiene conto) prolungatisi in parte anche a marzo. L’IPCA aumenta dell’8,7% su base annua (in accelerazione da +8,1% di marzo); la stima preliminare era +8,8%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,9% su base annua.


Il commento dell'Istat

Ad aprile la fase di rientro dell’inflazione si interrompe, principalmente a causa di una nuova accelerazione della dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni Energetici non regolamentati, il cui andamento riflette un aumento su base mensile del 2,3% (che si confronta con un -3,9% dell’aprile 2022). Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati, come anche quelli dei beni non lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento dell’inflazione di fondo (che si attesta a +6,2%). Si accentua, infine, la decelerazione su base tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che è scesa a +11,6%.


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