Pubblicato l'indice Istat di maggio 2025

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di maggio 2025

A maggio l'indice Istat FOI diminuisce dello 0,1%. Scendono i beni energetici ma sale ancora il 'carrello della spesa'.

Lunedi 16 Giugno 2025

Nel mese di maggio 2025 l'indice Istat FOI è dimuito di un decimo di punto a quota 121,2.

Ricordiamo che l'indice FOI, ossia l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati, è utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, e in generale per tutte le rivalutazioni previste dalla legge.

Dopo l'ultimo aggiornamento le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sono le seguenti:

  • 1,05% per le rivalutazioni al 75%
  • 1,4% per le rivalutazioni al 100%.

Come rilevato dall'Istat nel consueto comunicato mensile, continua la difformità di comportamento tra l'andamento dei prezzi dei beni energetici, che scendono in modo marcato rispetto al mese scorso, ed i prezzi degli alimentari lavorati che aumentano ancora facendo salire il cosiddetto 'carrello della spesa', situazione questa che si protrae ormai da diversi mesi pesando non poco sulle tasche dei cittadini.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 121,2
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +1,4
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+2,2

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

L'indice FOI di giugno sarà pubblicato dall'Istat in data:

16 luglio 2025


Applicazioni di Calcolo

In seguito alla pubblicazione del nuovo indice Istat abbiamo aggiornato come di consueto tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Ricordiamo ancora una volta che, per calcolare correttamente tutte le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, è sbagliato fare la differenza degli indici ma bisogna calcolare la variazione percentuale dell'indice di quest'anno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, operazione che le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.

Il calcolo della variazione percentuale degli indici richiede qualche passaggio in più rispetto alla semplice differenza, come spiegato in questa pagina.

Ecco tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

A fine mese l'Istat pubblica una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.

Si ricorda che per le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento; per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione.

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat generalmente alle 10 e in alcuni casi alle 11.

Titoli di Stato e Tassi

Tornano sotto la soglia 'psicologica' del 2% i rendimenti dei BOT che scendono dal 2,12% dello scorso mese all' 1,96%.

Lieve flessione anche per il rendistato che si attesta al 3%.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.

Se vuoi calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata puoi utilizzare questa applicazione gratuita.

Comunicato ISTAT

Nel mese di maggio 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dell’1,6% su base annua (dal +1,9% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%.

La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +31,7% a +29,3%) e non regolamentati (da -3,4% a -4,3%), degli Alimentari non lavorati (da +4,2% a +3,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,6% a +3,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,4% a +2,6%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve invece all’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +2,2% a +2,7%) e all’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni durevoli (da -1,4% a -1,1%).

Nel mese di maggio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera leggermente (da +2,1% a +1,9%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,1%).

La crescita tendenziale dei prezzi si attenua per i beni (da +1,0% a +0,8%) e anche per i servizi (da +3,0% a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +1,8 punti percentuali, dai +2,0 del mese precedente.

In accelerazione i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,6% a +2,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto decelerano (da +1,6% a +1,5%).

La lieve diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-2,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli Alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,3%).

L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) a maggio 2025 registra una variazione pari a -0,1% su base mensile e a +1,7% su base annua (dal +2,0% registrato nel mese precedente); la stima preliminare era +1,9%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e una tendenziale del +1,4%.

Il commento.

A maggio 2025 l’inflazione scende all’1,6% dall’1,9% di aprile.

Il rallentamento risente soprattutto della marcata decelerazione dei prezzi degli Energetici regolamentati (+29,3% da +31,7% di aprile) e dell’accentuarsi della flessione di quelli dei non regolamentati (-4,3% da -3,4%); rallentano anche i prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,5% da +4,2%) e quelli di alcune tipologie di servizi.

Un sostegno alla dinamica dell’inflazione si deve, invece, all’accelerazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (+2,7% da +2,2%), che si riflette sul “carrello della spesa” (+2,7% da +2,6%).

A maggio l’inflazione di fondo scende al +1,9%, dal +2,1% di aprile.


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