Pubblicato l'indice Istat di maggio 2023

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di maggio 2023

Nuovo rialzo dell'indice Istat (a maggio +0,2% rispetto ad aprile), inflazione in lieve calo al 7,2% e rendimenti dei BOT in crescita.

Venerdi 16 Giugno 2023

Nel mese di maggio 2023 l'indice Istat FOI registra un altro incremento rispetto al mese precedente (+0,2%) e raggiunge il valore di 118,6.

Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati si utilizza per la rivalutazione degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, del danno biologico e in generale per tutte le rivalutazioni previste dalla normativa vigente. 

L'adeguamento annuale degli affitti è pari al 5,4% per le rivalutazioni al 75% ed al 7,2% per le rivalutazioni al 100%.

Scende ancora l'inflazione, anche si di poco, grazie soprattutto alla flessione dei prezzi dei beni energetici mentre restano sempre alti i prodotti alimentari lavorati (il cosiddetto "carrello della spesa") che si attestano a +11,2%

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  118,6
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +7,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+14,5

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

17 LUGLIO 2023

Applicazioni di Calcolo

In seguito alla pubblicazione del nuovo indice Istat, sono state aggiornate tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Per quanto riguarda il calcolo della variazione Istat, ricordiamo che l'adeguamento del canone di locazione, così come ogni altro aumento di lette basato sull'indice Istat FOI, non è la semplice differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici che  comporta un calcolo diverso.

In altre parole non basta fare la differenza tra i due indici ma bisogna calcolare quanto è variato in percentuale l'indice di quest'anno rispetto a quello dello stesso mese dell'anno scorso.

Il calcolo è leggermente più complicato ed è per questo chele nostre applicazioni lo eseguono automaticamente facendovi risparmiare tempo e con la garanzia di avere sempre il risultato corretto.

Ecco le applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI sul proprio sito; il comunicato stampa è pubblicato sul sito in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30 e in alcuni casi tra le 11 e le 11:30.

In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.

Titoli di Stato

Raggiungono il massimo degli ultimi anni i BOT che passano dal 3,32% di aprile al 3,50% di maggio, con un rendimento medio lordo che si avvicina a quello del rendistato, pressoché stabile al 3,90%.

Va detto però che il livello attuale dei rendimenti lordi dei BOT, da cui bisogna togliere le commissioni bancarie, le spese per il deposito titoli e le imposte, non è sufficiente a coprire la perdita di potere di acquisto causata dall'inflazione, cosa che invece accadeva negli anni 70-80.

Per calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto puoi utilizzare questa applicazione.

Si ricorda infine che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa italiana ed è uno degli indicatori utilizzati come riferimento per il calcolo del maggior danno.

Comunicato ISTAT

Nel mese di maggio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, da +8,2% nel mese precedente, confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli altri beni (da +5,3% a +5,0%), dei servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%) e di quelli dei servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un lieve rallentamento da +6,2% a +6,0%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che passa da +6,3% a +6,2%.

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +10,3% a +9,3%) e in misura minore quella relativa ai servizi (da +4,8% a +4,6%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -4,7 punti percentuali, da -5,5 di aprile.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,6% a +11,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,9% a +7,1%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli alimentari non lavorati (+1,5%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli alimentari lavorati (+0,6%) e dei servizi relativi all’abitazione (+0,4%), a cui si oppone il calo dei prezzi degli energetici non regolamentati (-1,6%) e regolamentati (-0,2%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,7% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’8,0% su base annua (in decelerazione da +8,6% di aprile); la stima preliminare era +8,1%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 7,2% su base annua.


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