Nel mese di gennaio l'indice Istat FOI cresce dello 0,3% su base mensile raggiungendo il valore di 119,3 con una variazione rispetto allo stesso mese dello scorso anno pari allo 0,8% (era lo 0,6% a dicembre).
L'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati e si usa per la rivalutazione periodica degli affitti, delle pensioni, degli assegni di mantenimento per il coniuge e in generale per tutte le rivalutazioni di legge.
In seguito all'ultimo aggiornamento l'adeguamento annuale degli affitti per il mese di gennaio risulta pari allo 0,6% per le rivalutazioni al 75% ed allo 0,8% per le rivalutazioni al 100%.
Secondo il comunicato dell'Istat il rimbalzo dell'inflazione, peraltro in controtendenza rispetto all'Eurozona dove a gennaio l'inflazione media è diminuita, dipende essenzialmente dal permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, con pesanti ricadute sul cosiddetto “carrello della spesa” (+5,4%) che continua a crescere ormai da diverso tempo, senza mostrare segni di rallentamento.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 119,3 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,3 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +0,8 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+10,8 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il
15 marzo 2024.
Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo con il valore del nuovo indice FOI.
Ricordiamo che, per quanto riguarda le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, non bisogna calcolare la differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma si deve calcolare la variazione percentuale dei due indici, cosa che richiede qualche passaggio in più.
Le nostre applicazioni eseguono automaticamente questo calcolo facendo risparmiare tempo e senza possibilità di errori.
Riportiamo di seguito tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:
A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene pubblicato verso la metà del mese successivo.
Si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) ed il suo valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.
L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30 e raramente tra le 11 e le 11:30.
Inoltre in questa pagina, così come in molte applicazioni disponibili su questi sito, pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.
Nessuna variazione di rilievo per quanto riguarda i rendimenti dei titoli di Stato con i BOT che si attestano su un rendimento mensile medio del 3,62% ed il rendistato invariato al 3,48%.
Ricordiamo infine che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.
Per calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto puoi utilizzare questa applicazione gratuita.
A gennaio 2024 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,3% su base mensile e di 0,8% su base annua (confermando la stima preliminare), da +0,6% nel mese precedente.
L’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione è dovuta principalmente alla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,7% a +4,2%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e all’attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -41,6% a -20,6%); per contro, il maggiore contributo al contenimento dell’inflazione si deve al rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +4,2% a +2,8%) e dei Beni durevoli (da +1,5% a +0,7%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta (da +3,1% a +2,7%) come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +3,4% a +3,0%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione meno marcata (da -1,5% a -0,7%), mentre quella dei servizi decelera, pur rimanendo positiva (da +3,4% a +2,9%), determinando una diminuzione del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,6 punti percentuali, dai +4,9 di dicembre).
Continuano a rallentare in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,3% a +5,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,4% a +3,5%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,3%), dei Beni alimentari non lavorati (+1,0%), dei Beni alimentari lavorati e degli Energetici regolamentati (+0,9% entrambi) e dei Beni non durevoli (+0,5%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dal lieve calo dei Beni semidurevoli (-0,1%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,4% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,1% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice NIC non tiene conto, e aumenta di 0,9% su base annua, in accelerazione da +0,5% di dicembre (confermata la stima preliminare).
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento di 0,3% su base mensile e di 0,8% su base annua.