Nel mese di aprile 2025 l'indice Istat FOI scende dello 0,1% a quota 121,3 mantenendo la stessa variazione su base annua del mese precedente (+1,7%).
Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati ed è utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, e in generale per tutte le rivalutazioni previste dalla legge.
Le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, risultano pertanto l'1,275% per le rivalutazioni al 75% e l'1,7% per le rivalutazioni al 100%.
Nel comunicato mensile l'Istat rileva ancora tensioni sui prezzi dei beni alimentari, che si ripercuotono sul cosiddetto 'carrello della spesa' (+2,6%), ed alcune dinamiche contrastanti nel comparto energetico.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 121,3 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | -0,1 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +1,7 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+2,4 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
L'indice FOI di aprile sarà pubblicato dall'Istat in data:
16 giugno 2025
In seguito alla pubblicazione del nuovo indice Istat abbiamo aggiornato come di consueto tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.
Si ricorda inoltre che, per calcolare correttamente tutte le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, si deve determinare la variazione percentuale dell'indice di quest'anno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, operazione che le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.
L'errore in cui si incorre più frequentemente quando si ha a che fare con la variazione dell'indice Istat è quello di calcolare la semplice differenza algebrica degli indici, mentre dal confronto dei due indici bisogna sempre ottenere una percentuale.
Il calcolo della variazione percentuale degli indici richiede qualche passaggio in più, come spiegato in questa pagina.
Ecco tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:
A fine mese l'Istat pubblica una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.
Si ricorda che per le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento; per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione.
L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat generalmente alle 10 e in alcuni casi alle 11.
Scendono leggermente i rendimenti dei BOT annuali (2,12% contro il 2,31% di marzo) ed una analoga variazione si registra per il rendistato che passa dal 3,28% al 3,07%.
Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.
Se vuoi calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata puoi utilizzare questa applicazione gratuita.
Nel mese di aprile 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,9% su base annua (come nel mese precedente); la stima preliminare era +2,0%.
La stabilità dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano soprattutto i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +0,7% a -3,4%) e quelli dei Tabacchi (da +4,6% a +3,4%); per contro, accelerano i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +27,2% a +31,7%), quelli dei Beni alimentari, sia non lavorati (da +3,3% a +4,2%) sia lavorati (da+1,9% a +2,2%), e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,6% a +4,4%).
Nel mese di aprile l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,7% a +2,1%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +1,8% a +2,2%).
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +1,5% a +1,0%), mentre quella dei servizi sale (da +2,5% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si amplia, portandosi a +2,0 punti percentuali (era +1,0 nel mese precedente).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un’accelerazione del tasso tendenziale di variazione (da +2,1% a +2,6%), quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto un rallentamento (da +1,9% a +1,6%).
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+3,4%), ma anche a quella dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,8%), che risentono entrambi di fattori stagionali; aumentano inoltre i prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,5%) e quelli dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-6,9%) e non regolamentati (-5,8%) e di quelli dei Beni durevoli (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ad aprile 2025 aumenta dello 0,4% su base mensile, per effetto della fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e del 2,0% su base annua (in lieve decelerazione rispetto a marzo 2025); la stima preliminare era +2,1%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e un aumento dell’1,7% su base annua.
Il commento
Ad aprile 2025 l’inflazione si mantiene allo stesso livello di marzo (+1,9%). La stabilità del ritmo di crescita dei prezzi al consumo sintetizza dinamiche settoriali opposte: da un lato, persistono tensioni sui prezzi degli Alimentari (+3,0% da +2,4%), che ad aprile si estendono anche a quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+4,4% da +1,6%); dall’altro, si osservano tendenze deflattive nel comparto energetico (-0,8%, da +2,6%), trainate dalla componente non regolamentata (-3,4% da +0,7%). Aumenta il ritmo di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,6% da +2,1%) e dell’inflazione di fondo, che si attesta a +2,1% (da +1,7% di marzo).