Nel mese di agosto l'indice Istat FOI è salito dello 0,1% rispetto al mese precedente raggiungendo il valore di 120,1.
L'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, delle pensioni, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, e per tutte le rivalutazioni di legge previste dalla normativa vigente.
In seguito all'aggiornamento di agosto le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, risultano pari allo 0,6% per le rivalutazioni al 75% ed allo 0,8% per le rivalutazioni al 100%.
Diminuisce l'inflazione acquisita per il 2024 che passa dall'1,3% all'1,1% anche per il rallentamento del prezzi dei beni energetici e degli alimentari, mentre risultano in controtendenza i prezzi dei servizi con particolare riguardo al trasporto aereo.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 120,1 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,1 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +0,8 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+6,1 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il
16 ottobre 2024.
In seguito alla pubblicazione del nuovo indice, abbiamo aggiornato come di consueto tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.
Ricordiamo che, per quanto riguarda le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, si deve calcolare la variazione percentuale dell'indice di questo'anno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, operazione che le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.
L'errore più comune in questo ambito è quello di calcolare la differenza algebrica dei due indici ma questo non è corretto, sia da un punto di vista matematico che normativo, ed è sempre necessario ricavare dal confronto dei due indici una percentuale da applicare all'importo che si intende rivalutare.
Per approfondire la modalità di calcolo della variazione percentuale Istat leggi qui.
Riportiamo di seguito tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:
A fine mese l'Istat pubblica una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.
A questo proposito si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento e per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione.
L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat, solitamente tra le 10 e le 10:30.
Inoltre in questa pagina, così come in molte applicazioni disponibili su questo sito, pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.
Si riduce il rendimento medio dei BOT annuali rilevato da Bankitalia che passano dal 3,51% di luglio al 3,20% di agosto ed, analogamente, il rendistato scende dal 3,57% al 3,32%.
Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.
Se vuoi calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata puoi utilizzare questa applicazione gratuita.
Nel mese di agosto 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (da +1,3% del mese preceden-te), confermando la stima preliminare.
Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione riflette in primo luogo l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -6,0% a -8,6%) e dei Beni durevoli (da -1,2% a -1,8%), ma anche la decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,7% a +2,5%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve, invece, all’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +11,7% a +14,3%) e, in misura minore, dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +2,9%) e dei Beni semidurevoli (da +1,1% a +1,3%).
Ad agosto, l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, come anche quella al netto dei soli beni energetici, che registra ancora un +1,8%.
Nel loro complesso, i prezzi dei beni accentuano il calo su base tendenziale (da -0,1% a -0,5%), mentre la dinamica dei servizi risulta in lieve accelerazione (da +3,0% a +3,2%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si accresce, portandosi a +3,7 punti percentuali (dai +3,1 di luglio).
Rallenta il ritmo di crescita sui dodici mesi dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della per-sona (da +0,7% a +0,6%). Un andamento analogo si registra anche per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,8% a +1,1%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+3,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%, dovuto soprattutto a fattori stagionali) e dei Beni alimentari lavorati (+0,6%). Tali effetti sono stati solamente in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,0%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,6%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,1% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’1,2% su base annua (in decelerazione da +1,6% di luglio); la stima preliminare era +1,3%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.
Il Commento dell'Istat
Nel mese di agosto, l’inflazione scende a +1,1% da +1,3% del mese precedente, soprattutto a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici su base tendenziale (-6,1% da -4,0% di luglio), nonostante le spinte al rialzo registrate nel settore regolamentato. Nel comparto alimentare, i prezzi mostrano un rallentamento del loro ritmo di crescita, che contribuisce a frenare la dinamica del “carrello della spesa” (+0,6% da +0,7%). Un sostegno all’inflazione si deve invece all’evoluzione dei prezzi dei servizi, che risente delle tensioni nel settore del trasporto aereo. Ad agosto, l’inflazione di fondo resta stabile a +1,9%.