Pubblicato l'indice Istat di settembre 2024

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di settembre 2024

Leggero calo dell'indice Istat di settembre che torna al valore di luglio.

Mercoledi 16 Ottobre 2024

Nel mese di settembre l'indice Istat FOI scende dello 0,1% rispetto al mese precedente a quota 120, lo stesso valore del mese di luglio.

Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, delle pensioni, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, e per tutte le rivalutazioni di legge previste dalla normativa vigente. 

In seguito all'aggiornamento di agosto le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, risultano pari allo 0,45% per le rivalutazioni al 75% ed allo 0,6% per le rivalutazioni al 100%.

Diminuisce ulteriormente l'inflazione, che tocca il livello minimo del 2024, soprattutto per il rallentamento del prezzi dei beni energetici, dei servizi ricreativi e dei trasporti mentre sono in controtendenza gli alimentari che fanno aumentare ancora una volta il cosiddetto "carrello della spesa".

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  120
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +0,6
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+5,7

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

15 novembre 2024.

Applicazioni di Calcolo

In seguito alla pubblicazione del nuovo indice, abbiamo aggiornato come di consueto tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Ricordiamo che, per quanto riguarda le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, si deve calcolare la variazione percentuale dell'indice di questo'anno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, operazione che  le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.

L'errore più comune infatti è quello di calcolare la differenza algebrica dei due indici ma ciò non è corretto, sia da un punto di vista matematico che normativo, perché dal confronto dei due indici bisogna sempre ottenere una percentuale per poterla applicare all'importo da rivalutare.

Per approfondire la modalità di calcolo della variazione percentuale Istat leggi qui.

Riportiamo di seguito tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

A fine mese l'Istat pubblica una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.

A questo proposito si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento e per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione.

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat, solitamente tra le 10 e le 10:30.

Inoltre in questa pagina, così come in molte applicazioni disponibili su questo sito, pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.

Titoli di Stato e Tassi

Per la prima volta da qualche anno a questa parte i rendimenti medi de BOT annuali scendono sotto la soglia del 3% passando dal 3,20% di agosto al 2,90% di settembre così come il rendistato che continua la sua discesa facendo registrare un ulteriore calo (dal 3,32% al 3,15%).

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.

Se vuoi calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata puoi utilizzare questa applicazione gratuita.

Comunicato ISTAT

Nel mese di settembre 2024, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e una crescita dello 0,7% su base annua dal +1,1% del mese precedente, confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente ai prezzi dei Beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,4%) sia non regolamentati (da -8,6% a -11,0%) e, in misura minore, al rallentamento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,4%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’inversione di tendenza dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da -0,5% a +0,3%).

Nel mese di settembre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera a +1,8% (da +1,9% di agosto) e quella al netto dei soli beni energetici a +1,7% (da +1,8%).

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione più ampia rispetto al mese precedente (da -0,5% a -0,9%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +3,2% a +2,8%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni resta su +3,7 punti percentuali (come ad agosto).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale (da +0,6% a +1,0%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +1,1% a +0,5%).

La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,2%), dei Beni energetici regolamentati e non regolamentati (-1,1% entrambi) e dei Beni alimentari lavorati (-0,5%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei Beni durevoli (+0,4%) e semidurevoli (+0,3%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell’1,2% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e dello 0,7% su base annua (da +1,2% di agosto); +0,8% la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e una tendenziale di +0,6%.

Nel terzo trimestre 2024 l’inflazione, misurata dall’IPCA, aumenta lievemente sia per le famiglie con minore capacità di spesa che per quelle con livelli di spesa più elevati, attestandosi rispettivamente +0,4% e +1,6%.


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