A cura della Redazione.
Ancora in rialzo l'indice Istat di marzo. Negativi i rendimenti dei BOT.
L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di marzo 2019, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, come ad esempio l'adeguamento annuale del canone di locazione, dell'assegno di mantenimento, del TFR o delle pensioni, aumenta dello 0,2% portandosi a quota 102,5.
La variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente si conferma uguale a quella del mese scorso (+ 0,8%) con le seguenti percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti:
+0,8 % al 100%
+0,6 % al 75%.
L’inflazione acquisita per il 2019 sale al +0,4%.
Come riportato dall'Istat nel comunicato, l’aumento mensile dell’indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, ossia i carburanti e i lubrificanti (+1,6%), dei tabacchi e dei trasporti (+1,3%), bilanciata in parte dal calo dei prezzi degli alimentari non lavorati (-1,6%).
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI |
102,5 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente |
+0,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente |
+0,8 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+1,5 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:
16 maggio 2019.
Rendimento dei Titoli di Stato
Più che dimezzati i rendimenti dei BOT annuali, praticamente con il segno meno tenuto conto delle commissioni bancarie (0,06% rispetto allo 0,18% di gennaio) e torna di nuovo negativo, dopo quasi un anno, il rendimento nominale medio di tutti BOT, segno evidente che questi titoli, dopo un breve periodo di ripresa, escono nuovamente dal portafoglio dei risparmiatori per finire nelle "casse" degli istituti di credito.
Regge ancora il "rendistato", ossia il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno dei titoli di Stato quotati alla Borsa Italiana, utilizzato come riferimento per il calcolo del "maggior danno", che scende all'1,88% (2,07% a febbraio).
Nota: la pubblicazione dei rendimenti medi dei titoli di stato è effettuata dalla Banca d'Italia tramite la propria base dati statistica. L'aggiornamento avviene generalmente il 15 di ogni mese ed è riferito sempre ai dati rilevati due mesi prima rispetto a quello di pubblicazione.
Applicazioni di Calcolo
Come di consueto abbiamo aggiornato le applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI e i rendimenti dei titoli di stato:
Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI
L'aggiornamento delle applicazioni sul nostro sito avviene lo stesso giorno in cui l'Istat pubblica sul proprio portale istituzionale il valore dell'indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati).
Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno esatto ed eventualmente impostarlo sul vostro Google calendar.
Informativa Istat sull'andamento dei prezzi
Nel mese di marzo 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,0% su base annua (come a febbraio), confermando la stima preliminare.
La stabilità dell’inflazione è la sintesi di dinamiche contrapposte: da una parte l’accelerazione dei Beni energetici non regolamentati (da +0,8% a +3,3%), dall’altra il rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +3,7% a +1,9%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +0,9% a +0,5%) e dei Tabacchi (da +4,5% a +4,0%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,4%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente da +0,7% a +0,6%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,6%), dei Tabacchi e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,3% per entrambi), solo in parte bilanciata dal calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,6%).
L’inflazione è stabile per i beni e per i servizi (rispettivamente a +1,3% e a +0,7%); pertanto rispetto al mese precedente il differenziale inflazionistico, negativo tra servizi e beni, si conferma a -0,6 punti percentuali.
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,4% per l’indice generale e pari a zero per la componente di fondo.
Dinamiche divergenti si registrano per i prezzi dei prodotti di largo consumo: quelli dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano da +1,6% a +1,1%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono stabili a +1,5%, registrando in entrambi i casi un’inflazione più alta di quella complessiva.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,3% su base mensile (per effetto della fine dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto) e dell’1,1% in termini tendenziali (stabile rispetto al mese precedente), confermando la stima preliminare.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% rispetto a marzo 2018.