L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di gennaio 2022, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni ecc., aumenta dell'1,4% su base mensile arrivando a quota 107,7.
L'aumento su base annua per calcolare l'adeguamento degli affitti è pertanto pari al 4,7% per le rivalutazioni al 100% ed al 3,525% per le rivalutazioni al 75%.
Vicine al raddoppio le tariffe energetiche (+94,6%), un fenomeno che non si vedeva dagli anni 70, ai tempi della crisi petrolifera e dell' "austerità", quando l'inflazione italiana era a due cifre.
La corsa al rialzo dei beni energetici non sembra avere fine e, secondo gli analisti, è quasi certo che i maggiori effetti si faranno sentire nei prossimi mesi anche sulle altre categorie merceologiche, la cui produzione e distribuzione dipende fortemente dal costo dell'energia.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 107,7 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +1,4 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +4,7 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+4,9 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il
16 marzo 2022.
Abbiamo aggiornato il nuovo valore dell'indice Istat FOI in tutte le nostre applicazioni di calcolo che ne fanno uso.
Se hai necessità di richiedere l'adeguamento annuale del canone di locazione ti segnaliamo la nostra nuova applicazione gratuita che permette di creare con pochi click la lettera da inviare al conduttore, con il calcolo automatico dell'aumento Istat e la possibilità di modificare il testo direttamente online ed inviarlo tramite Email.
L'aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene in mattinata).
In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat.
Aumenta sensibilmente il rendistato che passa dallo 0,55% allo 0,78%, anche se un tale rendimento non può certamente compensare l'inflazione alle stelle che sta erodendo fortemente i risparmi delle famiglie.
Sempre profondo rosso per i BOT (-0,44%).
Per comprendere meglio il divario tra i rendimenti dei titoli di stato e l'inflazione vedi il grafico comparativo.
Nel mese di gennaio 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua (da +3,9% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
L’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +94,6%), e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +22,0% a +22,9%), dei Beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +5,3%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,6%); da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,5%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (+43,8%) e in misura minore a quelli degli Energetici non regolamentati (+3,0%), dei Beni alimentari non lavorati (+2,0%), degli Alimentari lavorati (+1,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%) e dei Beni durevoli (+0,8%). Solo i Servizi relativi ai trasporti diminuiscono (-1,6%), a causa per lo più di fattori stagionali.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +5,5% a +7,0%) e di un solo decimo di punto anche quelli dei servizi (da +1,7% a +1,8%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni resta negativo (-5,2 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a dicembre (-3,8).
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +3,4% per l’indice generale e a +1,0% per la componente di fondo.
Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,4% di dicembre a +3,2%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,0% a +4,3%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 5,1% su base annua (da +4,2% di dicembre); la stima preliminare era +5,3%. La variazione su base mensile nulla, a differenza di quella del NIC, si deve all’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto, che determinano una flessione dei prezzi di questo comparto merceologico pari a -21,5%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dell’1,4% su base mensile e del 4,7% su base annua.