Pubblicato l'indice Istat di dicembre 2024

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di dicembre 2024

L'ultimo indice Istat FOI del 2024 aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente. Nuovo calo per i rendimenti dei titoli di Stato.

Giovedi 16 Gennaio 2025

Nel mese di dicembre 2024 l'indice Istat FOI è cresciuto dello 0,1% su base mensile toccando quota 120,2, con una variazione rispetto allo stesso mese del 2023 pari all'1,1%.

Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, delle pensioni, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, e in generale per tutte le rivalutazioni di legge. 

Le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, risultano pari allo 0,825% per le rivalutazioni al 75% ed all'1,1% per le rivalutazioni al 100% (a novembre erano rispettivamente lo 0,9% e l'1,2%).

Secondo il comunicato dell'Istat la sostanziale stabilità dell’inflazione risente di alcune dinamiche dei prezzi contrapposte: da un lato rallenta la crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +3,8% a +2,3%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,7% a +3,1%); dall'altro accelerano i prezzi dei beni energetici regolamentati (da +7,4% a +12,7%), mentre si attenua ancora il calo dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -6,6% a -4,2%).

Nel 2024 il “carrello della spesa” è cresciuto del +2,0%, ben al di sopra del tasso di inflazione.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  120,2
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +1,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+1,7

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

L'indice FOI di gennaio sarà pubblicato dall'Istat in data:

21 febbraio 2025


 

Applicazioni di Calcolo

Contestualmente alla pubblicazione del nuovo indice, abbiamo aggiornato tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Ricordiamo che, per tutte le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, si deve calcolare la variazione percentuale dell'indice di quest'anno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, operazione che  le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.

L'errore in cui si incorre più frequentemente quando si calcola la variazione dell'indice Istat è quello di calcolare la differenza algebrica dei due indici.

Ciò non è corretto, sia da un punto di vista matematico che normativo, perché dal confronto dei due indici bisogna sempre ottenere una percentuale per poterla applicare all'importo da rivalutare.

Il calcolo della variazione percentuale degli indici richiede qualche passaggio in più, come spiegato in questa pagina.

Riportiamo di seguito tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

A fine mese l'Istat pubblica una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.

A questo proposito si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare esclusivamente l'indice FOI (e non il NIC) il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento e per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione.

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat, solitamente verso le 10 o in alcuni casi alle 11.

Inoltre in questa pagina, così come in molte applicazioni disponibili su questo sito, pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.

Titoli di Stato e Tassi

Sul fronte dei titoli di Stato segnaliamo ancora una volta il calo dei rendimenti medi dei BOT che passano dal 2,75% al 2,41%, così come il rendistato che torna dopo diversi mesi sotto il 3% a quota 2,92% (era 3,15% a novembre).

Nel 2024 i rendimenti dei BOT sono stati i più penalizzati tra i titoli a breve/medio termine, con una riduzione dei rendimenti rispetto a dicembre dello scorso anno di circa l'1%, mentre il rendistato ha limitato la perdita a mezzo punto percentuale.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.

Se vuoi calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata puoi utilizzare questa applicazione gratuita.

Comunicato ISTAT

Nel mese di dicembre 2024, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su novembre e dell’1,3% su dicembre 2023, come nel mese precedente, confermando la stima preliminare.

In media, nel 2024 i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,0% (+5,7% nel 2023). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo salgono del 2,0% (+5,1% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 2,1% (+5,3% nel 2023). Per i dati annuali cfr. pag. 8.

La stabilità dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano principalmente i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +3,8% a +2,3%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,7% a +3,1%); per contro, accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +7,4% a +12,7%), mentre si attenua ancora il calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -6,6% a -4,2%).

Nel mese di dicembre 2024 l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera (da +1,9% a +1,8%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +2,0% a +1,7%).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +2,3% a +1,7%, mentre accelerano di poco quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,6% a +1,7%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi degli Energetici regolamentati (+1,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4%), dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%), degli Energetici non regolamentati e dei Beni non durevoli (+0,3% entrambi). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalle diminuzioni dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-0,7%) e lavorati (-0,3%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,2%).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su novembre e dell’1,4% rispetto a dicembre 2023 (da +1,5% del mese precedente), confermando la stima preliminare. La sua variazione media annua nel 2024 è pari a +1,1% (+5,9% nel 2023).

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su novembre e dell’1,1% su dicembre 2023. In media d’anno, la variazione dell’indice FOI, al netto dei tabacchi, è pari a +0,8% (era +5,4% nel 2023).

Nel 2024, l’inflazione, misurata dall’IPCA, per le famiglie con minore capacità di spesa è pari al +0,1%, contro il +1,6% registrato per quelle con capacità di spesa più elevata.

Il commento

A dicembre l’inflazione è stabile a +1,3%. Nella media 2024, la crescita tendenziale dei prezzi al consumo si attesta all’1,0%, in forte calo rispetto al +5,7% del 2023.

La netta attenuazione dell’inflazione nell’anno appena concluso è per lo più imputabile alla marcata discesa dei prezzi dei Beni energetici (-10,1% da +1,2% del 2023).

Anche negli alimentari si assiste a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,2% da +9,8%) che tuttavia resta ben al di sopra del tasso di inflazione.

Nel 2024, l’inflazione di fondo si attesta al +2,0% (da +5,1% del 2023). Analoga crescita si registra per i prezzi del “carrello della spesa”(+2,0% da +9,5% dello scorso anno).

A dicembre, il trascinamento dell’inflazione al 2025 è +0,3%.


Iscriviti gratis alla nostra newsletter


Aggiungi al tuo sito i box con le notizie
Prendi il Codice





Sito ideato dall’Avvocato Andreani - Ordine degli Avvocati di Massa Carrara - Partita IVA: 00665830451
Pagina generata in 0.01 secondi