Pubblicato l'indice Istat di dicembre 2023

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di dicembre 2023

Torna a salire l'indice Istat FOI. Stabile l'inflazione allo 0,6%. In calo i rendimenti dei titoli di Stato.

Martedi 16 Gennaio 2024

Nel mese di dicembre l'indice Istat FOI aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente a quota 118,9 facendo registrare una variazione rispetto allo stesso mese dell'anno scorso pari allo 0,6%.

Si ricorda che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati ed è utilizzato per la rivalutazione di affitti, pensioni, assegni di mantenimento per il coniuge e in generale per tutte le rivalutazioni di legge. 

In seguito all'ultimo aggiornamento l'adeguamento annuale degli affitti risulta pari allo 0,45% per le rivalutazioni al 75% ed allo 0,6% per le rivalutazioni al 100%.

Secondo il comunicato dell'Istat l’aumento congiunturale dell’indice è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,4% anche a causa di fattori stagionali), degli alimentari non lavorati (+0,7%) e dei beni non durevoli (+0,5%); gli effetti di questi aumenti sono stati compensati parzialmente dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici.

Da notare inoltre che il 2023 si chiude con un'inflazione tendenziale dello 0,6%, assai inferiore a quella registrata a dicembre 2022 (+11,6%).

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI  118,9
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +0,6
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+12,0

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

22 febbraio 2024.

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo con il valore del nuovo indice FOI.

Ricordiamo che, per quanto riguarda le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, non basta calcolare la differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma bisogna calcolare la variazione percentuale dei due indici, cosa che richiede qualche passaggio in più.

Le nostre applicazioni eseguono automaticamente questo calcolo facendo risparmiare tempo e senza possibilità di errori.

Riportiamo di seguito tutte le applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene pubblicato verso la metà del mese successivo.

Si ricorda che per tutte le rivalutazioni monetarie di legge bisogna utilizzare solamente l'indice FOI (e non il NIC) ed il suo valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata, solitamente tra le 10 e le 10:30 e in alcuni casi tra le 11 e le 11:30.

Inoltre, in questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni, pubblichiamo la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che all'occorrenza possiate prenderne nota.

Titoli di Stato e Tassi

Sul fronte dei titoli di Stato a breve scadenza segnaliamo per la prima volta da diversi mesi un'inversione di tendenza dei rendimenti.

In particolare i BOT scendono di circa 3 decimi di punto, passando dal 3,87% al 3,52%, ma restano comunque ancora un buon investimento a basso rischio considerato il livello attuale dell'inflazione (per calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto puoi utilizzare questa applicazione).

Lievemente più marcato il calo del rendistato che arretra di oltre mezzo punto passando dal 4,05% al 3,48%, praticamente quasi un punto in meno rispetto al massimo relativo di +4,44% raggiunto nel mese di ottobre 2023.

Ricordiamo infine che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.

Comunicato ISTAT

Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

In media, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% (+8,1% nel 2022). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).

Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto per lo più ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +3,6%) e degli Alimentari lavorati (da +5,8% a +4,9%); un sostegno alla dinamica dell’inflazione invece deriva dall’attenuarsi del calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -22,5% a -21,1%) e dall’accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +5,6% a +7,0%).

Nel mese di dicembre 2023 l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,6% a +3,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +3,4%.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4% anche a causa di fattori stagionali), dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%) e dei Beni non durevoli (+0,5%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici, sia regolamentati (-3,2%) sia non regolamentati (-2,1%).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,6% di novembre), confermando la stima preliminare. La sua variazione media annua del 2023 è pari a +5,9% (+8,7% nel 2022). Per i dati annuali cfr. pag. 14.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% rispetto a dicembre 2022. La variazione media annua del (FOI), al netto dei tabacchi, del 2023 è pari a +5,4% (era +8,1% nel 2022).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa).


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