Accesso degli animali in spiaggia: normativa e giurisprudenza amministrativa

Accesso degli animali in spiaggia: normativa e giurisprudenza amministrativa

Le Regioni, annualmente, con specifica ordinanza che ha efficacia per l'intero periodo balneare, impartiscono prescrizioni sull'uso della spiaggia, lasciando ai singoli Comuni la possibilità di determinare le zone aperte all'accesso con animali al seguito.

Giovedi 24 Giugno 2021

 

A sua volta, ogni Comune, adeguandosi alle prescrizioni regionali, può disporre con un proprio provvedimento, anch'esso valido per il periodo balneare, dove consentire tratti di spiaggia libera ed eventuali fasce orarie, per l'accesso con l'animale da compagnia. 

In caso di spiaggia privata, i singoli concessionari delle spiagge possono dedicare zone o addirittura l'intero bagno, ai cani, a seguito di specifica autorizzazione comunale che garantisca sicurezza e rispetto dell'igiene.

Che situazione vige attualmente nel bel Paese?

La Pubblica Amministrazione tende ad accogliere le necessità degli italiani che, come emerge dal Rapporto Italia 2021, realizzato da Eurispes, 4 persone su 10 (il 40,2%) hanno accolto almeno un animale, con un trend in continua crescita.

Questo comporta l'aumento di tratti di spiaggia aperte ai cani così come pure di strutture dedicate ad hoc agli animali da compagnia.

Cio' nonostante, ancora oggi sono presenti Ordinanze comunali limitative, che addirittura chiudono qualsiasi possibilità di accesso con animali al seguito, andando di fatto contro corrente al trend suindicato.

Diverse Associazioni per la tutela degli animali hanno fronteggiato decisioni comunali di questo tipo, riuscendo a vincere in Tribunale con l'annullamento di questi provvedimenti.

Le pronunce dei giudici amministrativi a favore degli amici a 4 zampe

Recentemente, OIPA Italia Odv, insieme all'Associazione Leal e con l'aiuto di un gruppo di cittadini, ha presentato ricorso al Tar della Calabria per chiedere l'annullamento dell'ordinanza del sindaco di Falerna (CZ), n. 89 del 29 giugno 2020, nella parte in cui vietava di condurre sugli arenili "cani o altri animali, anche se muniti di museruola e/o guinzaglio", durante la stagione balneare.

La rigida decisione del sindaco aveva fatto discutere cittadini ed esercenti commerciali perché l'accesso ai cani veniva negato in spiaggia, sul lungomare e nelle aree verdi.

Secondo il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Prima), con sentenza pubblicata il 23.04.2021, "è illegittima l'ordinanza sindacale che, per preservare il suolo pubblico dall' insudiciamento di cani, vieta che gli stessi siano condotti dai proprietari sui marciapiedi, sulle aiuole di una determinata piazza del territorio comunale e all'interno del cimitero comunale, trattandosi di provvedimento eccessivamente limitativo della libertà di circolazione delle persone".

In realtà, non è la prima volta che OIPA si trova ad affrontare situazioni simili.

Già nel 2013, TAR Calabria - Reggio Calabria ha accolto il ricorso presentato da OIPA e l'associazione Earth contro l'Ordinanza dal Comune di Melito Porto Salvo (RC) nella parte in cui disponeva il divieto di accesso in spiaggia ai possessori di animali: "Di fatto tale limitazione alla libertà personale costituirebbe un limite non consentito alla libera circolazione degli individui". Così, sinteticamente viene indicato nella sentenza emessa a seguito del nostro ricorso.

Secondo il TAR a non essere rispettato sarebbe anche il principio di proporzionalità che "impone alla pubblica amministrazione di optare, tra più possibili scelte ugualmente idonee al raggiungimento del pubblico interesse, per quella meno gravosa per i destinatari incisi dal provvedimento".

L'amministrazione comunale avrebbe dovuto valutare la possibilità di perseguire l'interesse pubblico del decoro, dell'igiene e della sicurezza urbana, adottando regole alternative ad un assoluto divieto, come per esempio individuando aree adibite anche all'accesso degli animali.

Anche l'ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani - si è espressa positivamente sull'accesso dei cani in spiaggia (così come nei parchi pubblici) rispondendo a una lettera presentata dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, costituita da ben 85 organizzazioni tra cui Oipa.

L'ANCI nazionale ha quindi inviato alle proprie articolazioni regionali una "specifica comunicazione" per illustrare il proprio orientamento avvallato ormai dalla giurisprudenza dominante.

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