Riportiamo il recente comunicato del CNF in materia di tariffe forensi (pardòn ...."parametri") in cui si contestano apertamente i contenuti del nuovo regolamento attuativo dell'articolo 9 della L. 24 marzo 2012 n. 27.
"Il regolamento del ministero della Giustizia, che disciplina i nuovi parametri forensi, è viziato da eccesso di potere per difetto assoluto di motivazione, impone un abbattimento sistematico dei valori economici a danno degli avvocati e a vantaggio di altri soggetti economici, provoca una disparità di trattamento con altre professioni.
Il Consiglio nazionale forense ha inviato una lettera al Consiglio di Stato, nell’ambito della procedura per l’adozione del parere sullo schema di decreto del ministero della giustizia che fissa i nuovi parametri per la liquidazione delle spese legali in attuazione dell’articolo 9 del decreto Cresci-Italia (n. 1/2012).
La lettera, che evidenzia tutti i vizi di legittimità a cui va incontro il regolamento, sostiene la necessità che proprio in relazione alla sostanziale equivalenza sostanziale tra tariffe e parametri (vista l’avvenuta abrogazione della vincolatività delle prime sin dal 2006), il ministero avrebbe dovuto almeno provvedere alle scelte circa le definizione dei nuovi compensi corredandole di “adeguata motivazione”; cosa che non è avvenuta.
Eccesso di potere per difetto assoluto di motivazione. Per il Cnf il ministero della giustizia non ha chiarito in alcun modo le ragioni alla base della scelta relativa ai nuovi valori, motivazione invece necessaria tenendo conto dell’obiettivo di trasparenza a vantaggio dei cittadini; né ha condotto studi di fattibilità con specifico riferimento ai parametri forensi. Immotivata è anche le scelta relativa alla rimodulazione dei nuovi scaglioni di valore.
Eccesso di potere per sviamento. La fissazione degli importi, scrive il Cnf, sembra incentrata sull’abbattimento sistematico dei valori della ultima tariffa in vigore, quella del 2004. Abbattimento incoerente con l’obiettivo fissato dalla norma, che era quello di una semplificazione del sistema in funzione di una maggiore trasparenza.
A titolo di esempio, il Cnf ha calcolato che l’abbattimento del compenso rispetto al 2004 delle cause davanti al tribunale ordinario di valore da 25.001 a 50.000 nella fase istruttoria è del 60,78%.
Il Cnf rileva anche altri vizi di legittimità, dettagliatamente evidenziati nella nota.
Il Consiglio ha predisposto, peraltro, una proposta di parametri, condivisa con gli Ordini forensi, che tiene conto della esigenza di trasparenza e chiarezza a vantaggio dei cittadini ma che nel contempo non mortifica il diritto a un giusto compenso degli avvocati."
In allegato il documento cone le Osservazioni CNF sullo schema di DM recante determinazione dei parametri."
Nessuna novità invece per quanto riguarda il programma delle Notula Civile e Penale basato sulle tariffe del 2004 che continueremo a lasciare a disposizione su questo sito.
Il richiamo alla precedenti tariffe di base e la flessibilità derivante dalla funzione di "riparametrazione" lo rendono particolarmente adatto nella fase di predisposizione del preventivo per il cliente, nell'ottica di una maggior trasparenza e di una completa libertà da parte del professionista nell'autodeterminazione del compenso, prerogativa questa già possibile da diversi anni in virtù della normativa previgente.