L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di maggio 2019, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, tra cui ad esempio l'adeguamento annuale dell'affitto, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, del TFR e delle pensioni, aumenta di un decimo di punto toccando quota 102,7.
La variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente è pari allo 0,7% e le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti sono le seguenti:
+0,7 % al 100%
+0,525 % al 75%.
L’inflazione acquisita per il 2019 si attesta sullo 0,6%, lo stesso valore del mese scorso.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 102,7 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,1 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +0,7 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+1,6 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:
16 luglio 2019
Come di consueto abbiamo aggiornato le applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI e i rendimenti dei titoli di stato:
L'aggiornamento delle applicazioni sul nostro sito avviene lo stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) sul proprio sito ufficiale .
Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno esatto ed eventualmente impostarlo sul vostro Google Calendar.
Nel mese di maggio 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla rispetto al mese precedente e aumenti dello 0,8% su base annua (era +1,1% ad aprile); la stima preliminare era +0,9%.
La decelerazione è principalmente dovuta alla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di aprile a +1,6%), dei Beni energetici non regolamentati (da +3,7% a +2,4%) e, in misura minore, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,6% a +1,0%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano entrambe di due decimi di punto, rispettivamente da +0,6% a +0,4% e da +0,7% a +0,5%.
La variazione congiunturale nulla dell’indice generale è la sintesi di dinamiche opposte: da un lato la crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,8%) e dei Beni energetici non regolamentati (+0,8%), dall’altro il calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%).
L’inflazione decelera sia per i beni (da +0,9% a +0,8%) sia, in misura più ampia, per i servizi (da +1,3% a +0,8%); pertanto rispetto al mese di aprile il differenziale inflazionistico è nullo (da +0,4 del mese precedente).
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% per l’indice generale e +0,3% per la componente di fondo.
Per i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona l’inflazione rimane al di sotto di quella generale, stabile a +0,3%, mentre per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto la crescita dei prezzi, in lieve rallentamento da +1,1% a +1,0%, torna al di sopra di quella riferita all’intero paniere.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,9% in termini tendenziali (da +1,1% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,7% rispetto a maggio 2018.