L'indice Istat FOI relativo al mese di Marzo 2014, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di affitti, pensioni ed assegni di mantenimento per il coniuge separato, rimane invariato a quota 107,2.
Si registra ancora una flessione della variazione annuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente che risulta pari a +0,3% contro il precedente +0,5%.
La variazione annuale calcolata al 75%, utilizzata generalmente per la rivalutazione dei canone di locazione per immobili ad uso abitativo, è pari allo 0,225%, uno dei livelli più bassi registrati negli ultimi anni (v. tabella)
Per trovare variazioni congiunturali più basse bisogna risalire al 2009 o addirittura al 1968.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 107,2 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | 0,0 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | + 0,3 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+ 1,9 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta gli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per
Martedi 13 Maggio 2014.
Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo che fanno uso dell'indice Istat FOI, ovvero:
(*) I valori per il calcolo del maggior danno vengono aggiornati quando la Banca d'Italia pubblica i rendimenti medi dei BOT ed il valore del "rendistato", operazione che normalmente avviene alcuni giorni dopo rispetto alla pubblicazione dell'indice Istat.
Ricordiamo inoltre che per calcolare rapidamente l' adeguamento ISTAT del canone di locazione rispetto all'anno precedente puoi utilizzare questa applicazione o anche le variazioni percentuali pre-calcolate al 75%, al 50% ed al 100%, disponibili nell'apposita tabella pubblicata mensilmente.
Per conoscere l' andamento storico dell'indice ISTAT FOI sono disponibili anche le tabelle interattive delle variazioni congiunturali a partire dal 1947:
- variazioni indice istat rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
- variazioni indice istat rispetto allo stesso mese di due anni prima
- variazioni indice istat mese su mese
- variazioni indice istat rispetto all'ultimo mese di rilevazione
- coefficienti di rivalutazione mensili tra due date
Data di pubblicazione: 14 aprile 2014.
Nel mese di marzo 2014, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2013, (era +0,5% a febbraio), confermando la stima preliminare.
Il rallentamento dell'inflazione è imputabile alla flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e degli Alimentari non lavorati e all'ulteriore attenuazione delle dinamiche tendenziali di quasi tutte le rimanenti tipologie di prodotto.
L'"inflazione di fondo", al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,9%, dall'1,0% di febbraio; al netto dei soli beni energetici, rallenta di due decimi di punto percentuale, portandosi allo 0,8% (da +1,0% del mese precedente).
Il lieve rialzo mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente agli aumenti - su cui incidono anche fattori stagionali - dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,6%) e di quelli Ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,2%); contribuisce anche l'aumento congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi all'abitazione (+0,3%).
L'inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,2%, dallo 0,1% di febbraio.
Rispetto a marzo 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,3% (era -0,1% a febbraio) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende all'1,0%, dall'1,2% del mese precedente. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni non varia rispetto a febbraio 2014.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,7% su base annua (in attenuazione dal +1,0% di febbraio).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,2% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,4% nei confronti di marzo 2013 (era +0,6% a febbraio).
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua (era +0,4% a febbraio), confermando la stima provvisoria. Il rialzo mensile è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, non varia su base mensile e cresce dello 0,3% rispetto a marzo 2013.