Con l’ordinanza 29472/2023, pubblicata il 24 ottobre 2023, la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla valenza probatoria dell’interrogatorio formale assunto nell’ambito di un giudizio civile, escludendo che tale mezzo possa costituire prova di fatti favorevoli alla parte che lo rende
Giovedi 4 Gennaio 2024 |
IL CASO: Una società, conduttrice di un immobile, conveniva in giudizio la proprietaria dell’immobile limitrofo chiedendo al Tribunale la condanna di quest’ultima al risarcimento dei danni, materiali e morali, patiti a seguito delle sue condotte emulative, sussumibili nella fattispecie dell’art. 610 del Codice Penale che avevano provocato danni materiali consistiti nel maggior costo delle ditte impegnate nelle attività di trasporto, ristorazione ed intrattenimento degli invitati, oltre ad un grave danno all'immagine della società attrice nella sua qualità di organizzatrice di eventi pubblici e privati e alla violazione della privacy dovuta agli scatti fotografici della proprietà privata e degli invitati.
All’esito del giudizio di primo grado, il Tribunale accoglieva parzialmente la domanda attorea condannando la convenuta al pagamento di una somma inferiore rispetta a quella richiesta.
Nel giudizio di appello promosso dalla convenuta, l’originaria attrice, ritenendo non satisfattivo e non comprensivo l’importo liquidato in primo grado a titolo di risarcimento danni, proponeva appello incidentale.
Entrambi gli appelli venivano rigettati dalla Corte territoriale che confermava, quindi, la decisione del Tribunale.
La proprietaria dell’immobile limitrofo all’originaria attrice, rimasta soccombente in entrambi i gradi di giudizio, sottoponeva la questione al vaglio della Corte di Cassazione, deducendo, fra i vari motivi dell’impugnazione, l’omessa valutazione da parte dei giudici di merito delle dichiarazioni rese dalla stessa in sede di assunzione dell’interrogatorio formale.
LA DECISIONE: Il motivo del ricorso è stato ritenuto infondato dai giudici di legittimità i quali, nel rigettarlo, hanno ritenuto corretta la decisione della Corte territoriale avendo quest’ultima richiamato ed applicato il costante orientamento giurisprudenziale della stessa Cassazione secondo cui l'interrogatorio formale e' un mezzo diretto a provocare la confessione giudiziale di fatti sfavorevoli all'autore della confessione, ad esclusivo vantaggio del soggetto deferente, mentre non può costituire prova di fatti favorevoli alla parte che lo rende.