Indice Istat di Luglio 2015

A cura della Redazione.
Indice Istat di Luglio 2015
Diminuisce l'indice istat e torna al livello di maggio. Scende anche l'inflazione acquisita per il 2015.
Martedi 11 Agosto 2015

L'indice Istat FOI del mese di Luglio 2015, utilizzato nelle rivalutazioni di legge dei valori monetari, tra cui gli affitti, le pensioni o l'assegno di mantenimento per il coniuge separato, scende di poco tornando a quota 107,2, valore che aveva toccato nel mese di maggio.

Anche per questo mese, la variazione annuale dell'indice si conferma negativa e l'inflazione acquisita per il 2015 torna al livello di maggio scendendo dallo 0,2% allo 0,1%.

Come curiosità segnaliamo che il valore dell'indice è lo stesso rispetto al mese di luglio di due anni fa, con una variazione biennale dell'indice pari a zero.

Il calo dell'indice, come si legge nella nota informativa dell'Istat, è dovuto principalmente ai ribassi dei prezzi della frutta fresca (-8,1%) e dei Vegetali freschi (-7,2%) oltre che dei prodotti energetici regolamentati (-0,5%) e non regolamentati (-0,8%).

 

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 107,2
Variazione percentuale rispetto al mese precedente - 0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente - 0,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti

+ 0,0

 

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta gli ultimi indici istat.

 

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il giorno:

14 settembre 2015

 

Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo che fanno uso dell'indice Istat FOI:

 

Ricordiamo inoltre che per calcolare rapidamente l' adeguamento ISTAT dell'affitto rispetto all'anno precedente puoi utilizzare questa applicazione.

Se invece preferisci calcolare l'adeguamento del canone manualmente, senza usare l'applicazione, puoi utilizzare la tabella delle variazioni percentuali precalcolate al 75%, al 50% oppure al 100%.

NOTA BENE:

In un periodo di deflazione come quello corrente, la variazione dell'indice rispetto all'anno precedente risulta molto spesso negativa; ne consegue che le applicazioni che calcolano la rivalutazione forniranno come risultato un valore più basso rispetto a quello iniziale.

E' bene precisare che non si tratta di un errore di calcolo ma è proprio la conseguenza della variazione negativa dell'indice ISTAT FOI che è più basso rispetto all'anno precedente, dovuta appunto alla situazione di deflazione in atto da diversi mesi.

 


 

Informativa Istat sull'andamento dei prezzi

Nel mese di luglio 2015, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile mentre, come a giugno, aumenta dello 0,2% in termini tendenziali, confermando la stima preliminare.

La stabilità dell'inflazione è la sintesi di dinamiche differenziate per le diverse tipologie di prodotto: l'attenuazione del calo tendenziale dei prezzi degli Energetici regolamentati (-1,1%, da -3,6% di giugno) e l'accelerazione della crescita su base annua di quelli di alcune tipologie di servizi bilanciano le spinte al ribasso dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-8,7%, da -7,2% del mese precedente) e degli Alimentari non lavorati (+1,7%, da +2,1% di giugno).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale allo 0,8% (era +0,6% a giugno); stabile l'inflazione al netto dei soli beni energetici (+0,8%).

Il calo mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente ai ribassi dei prezzi della Frutta fresca (-8,1%) e dei Vegetali freschi (-7,2%) - su cui incidono fattori di natura stagionale - e degli Energetici regolamentati (-0,5%) e non regolamentati (-0,8%); a contenere la contrazione è il rialzo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%), anch’essi influenzati da fattori stagionali.

L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a +0,1% (era +0,2% a giugno).

Rispetto a luglio 2014, i prezzi dei beni fanno registrare una flessione pari a quella rilevata a maggio e a giugno (-0,3%), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale allo 0,8% (da +0,7% di giugno). Di conseguenza il differenziale inflazionistico tra servizi e beni aumenta di un decimo di punto percentuale.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,9% su base mensile e crescono dello 0,7% su base annua (da +0,8% di giugno).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,5% in termini congiunturali e dello 0,1% nei confronti di luglio 2014 (dal +0,2% di giugno).

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del 2,0% su base mensile - principalmente a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto - e aumenta dello 0,3% su base annua (la stima preliminare era +0,4%), in accelerazione dal +0,2% di giugno.

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% sia rispetto al mese precedente sia rispetto a luglio 2014.

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