Lunedi 30 Dicembre 2013 |
Nei giorni scorsi molti Ordini di Avvocati, Associazioni di categoria e singoli professionisti, in vista della scadenza del termine del 31/12 p.v. per versare i contributi in autoliquidazione, avevano inviato alla Cassa Forense una formale istanza affinché, tenuto conto della grave difficoltà economica in cui versa la nostra categoria, fossero esaminate ed adottate misure particolari volte a fronteggiare tale situazione, in particolare concedendo un rinvio o una sospensione del termine per il pagamento o prevedendo la possibilità di rateizzare i versamenti.
La Cassa Forense, purtroppo, ha risposto con la seguente laconica comunicazione che riportiamo di seguito:
“Vi comunico che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 19 dicembre u.s., esaminate le istanze di rateazione e/o di rinvio del termine per il versamento in autoliquidazione in scadenza per il prossimo 31 dicembre, presentate da alcuni Ordini, ha unanimemente deliberato l’impossibilità di venire incontro a tali istanze nell’ambito del quadro normativo e regolamentare vigente.
Il problema sarà oggetto di attento esame da parte del nuovo Comitato dei Delegati, che si insedierà il prossimo 11 gennaio, nell’ambito di un più ampio programma di interventi a favore dell’Avvocatura.
Vi allego copia del comunicato pubblicato sul sito Internet della Cassa con preghiera di darne massima diffusione tra gli iscritti.”
Confidiamo fiduciosi in una modifica della attuale normativa, così come “promesso” dalla Presidenza della Cassa Forense.
Contestualmente alla suddetta comunicazione, la Cassa Forense si premura di ricordare a tutti gli iscritti agli Albi che il prossimo 31 dicembre scade il termine per il pagamento dei contributi in autoliquidazione per l'anno 2012, da calcolare su redditi e volumi d'affari prodotti nel 2012 e dichiarati nel 2013.
Tale obbligo, che grava indistintamente su tutti gli iscritti, si riallaccia alla nuova disposizione introdotta dalla L. 247/2012 di riforma dell'Ordinamento della professione forense che ha modificato il regime previdenziale degli avvocati, prevedendo la necessaria coincidenza tra l’iscrizione all’albo professionale ed alla Cassa Forense, indipendentemente dai parametri reddituali.