Pubblicato l'indice Istat di settembre 2022

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di settembre 2022

L'indice FOI di settembre aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente. Cresce ancora l'inflazione.

Lunedi 17 Ottobre 2022

Non si arresta la crescita dell'indice Istat FOI che nel mese di settembre 2022 aumenta dello 0,3% raggiungendo il valore record di 113,5.

L'indice FOI, ossia l'indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati, è utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni ecc., 

La variazione congiunturale dell'indice è leggermente inferiore a quella dei mesi precedenti ma il tasso di inflazione continua a crescere mettendo in difficoltà soprattutto le famiglie con minore capacità di spesa, come peraltro rilevato anche dall'Istat in un commento a margine del comunicato mensile.

L'incremento in percentuale per calcolare l'adeguamento annuale dell'affitto è pari all' 8,6 % per le rivalutazioni al 100% ed al 6,45 % per le rivalutazioni al 75%.

Come rileva l'Istat, l’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale dipende soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,4%) sia lavorati (da +10,4% a +11,4%) sia non lavorati (da +9,8% a +11,0%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%).

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 113,5
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,3
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +8,6
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+11,4

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

16 novembre 2022.

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto, abbiamo aggiornato il nuovo valore dell'indice Istat FOI in tutte le applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Per richiedere l'adeguamento annuale del canone di locazione puoi utilizzare anche la nostra applicazione gratuita che ti consente di creare con pochi click la lettera da inviare al conduttore, con il calcolo automatico dell'aumento Istat e la possibilità di modificare il testo direttamente online ed inviarlo tramite Email con un semplice click.

Ricordiamo a questo proposito che l'adeguamento del canone di locazione, così come qualsiasi altro aumento di legge basato ull'indice Istat FOI, non è la semplice differenza algebrica tra l'indice di quest'anno e quello dell'anno scorso, ma la variazione percentuale dei due indici, che prevede di calcolare quanto è aumentato in percentuale l'indice Istat rispetto a un anno fa. La formula matematica è leggermente più complicata e per questo le nostre applicazioni calcolano automaticamente la corretta variazione percentuale.

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene in mattinata).

In questa pagina e in quasi tutte le nostre applicazioni pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat.

Titoli di Stato

Registriamo per la prima volta dopo molti anni un brusco aumento dei rendimenti dei BOT che salgono dal precedente +0,9% registrato ad agosto al +2,05% di settembre, anche se tale rendimento è ben al di sotto del tasso di inflazione corrente.

Aumenta anche il rendistato che passa dal 2,57 % al 3,45 %.

Ricordiamo che il rendistato è il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa italiana ed è uno degli indicatori utilizzati come riferimento per il calcolo del maggior danno.

Tassi

L'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato è in linea con l'andamento dei tassi, compresi quelli dei mutui, che sono cresciuti sensibilmente in seguito all'aumento del costo del denaro deciso dalla BCE, anche se purtroppo bisogna evidenziare che in generale le Banche continuano a mantenere a zero il tasso attivo sui conti correnti dei risparmiatori.

Comunicato ISTAT

Nel mese di settembre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,4%) sia lavorati (da +10,4% a +11,4%) sia non lavorati (da +9,8% a +11,0%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). Contribuiscono all’accelerazione, in misura minore, anche i prezzi dei beni non durevoli (da +3,8% a +4,6%) e dei beni semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%); decelerano anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%.

Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,8% a +12,5%), mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,8% a +3,9%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,0 di agosto a -8,6 punti percentuali).

Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6% a +10,9%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,7% a +8,4%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari non lavorati (+2,0%), dei beni semidurevoli (+1,0%), dei beni durevoli (+0,7%) e degli alimentari lavorati (+0,5%), in parte frenato dal calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-4,2% dovuto per lo più a fattori stagionali).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l’indice generale e a +3,6% per la componente di fondo.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell’1,6% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e del 9,4% su base annua (da +9,1% nel mese precedente); la stima preliminare era +9,5%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,6% su base annua.

Nel terzo trimestre 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+11,6% e +7,6% rispettivamente). Per l’approfondimento cfr. pag. 10.


Il commento dell'Istat

Bisogna risalire ad agosto 1983 (quando fu pari a +11,0%) per trovare una crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+10,9%). Non sono, infatti, i Beni energetici a spiegare (se non per le conseguenze che la loro crescita così ampia ha innescato) la nuova accelerazione dell’inflazione, ma soprattutto i Beni alimentari (sia lavorati sia non lavorati) seguiti dai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in un quadro di crescenti e diffuse tensioni inflazionistiche. La crescita dei prezzi al consumo accelera per tutti i gruppi di famiglie, ma il differenziale inflazionistico tra le famiglie meno abbienti e quelle con maggiore capacità di spesa continua ad ampliarsi.

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