L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) relativo al mese di giugno 2019, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di legge, tra cui ad esempio l'adeguamento annuale dell'affitto, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, del TFR e delle pensioni, resta inviarato a quota 102,7 nonostante il lieve aumento dell'indice NIC, come si legge nel comunicato mensile.
La variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente scende allo 0,5% (l'incremento più basso da aprile 2018) e pertanto le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti sono le seguenti:
+0,5 % al 100%
+0,375 % al 75%.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 102,7 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,0 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +0,5 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+1,7 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:
9 agosto 2019
Come di consueto abbiamo aggiornato le applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI:
L'aggiornamento delle applicazioni sul nostro sito avviene lo stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) sul proprio sito ufficiale .
Per comodità pubblichiamo sempre la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno esatto ed eventualmente impostarlo sul vostro Google Calendar.
Nel mese di giugno 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,7% su base annua (era +0,8% a maggio); la stima preliminare era +0,8%.
La lieve decelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente all’inversione di tendenza dei Beni energetici non regolamentati (che passano da +2,4% a -0,6%) e all’ampliarsi della flessione di quella dei Beni durevoli (da -1,2% a -1,9%). Questi andamenti sono stati in parte mitigati dalla crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,3%) e dall’attenuazione della flessione di quelli dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -7,2% a -5,9%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici rimangono entrambe stabili, rispettivamente a +0,4% e a +0,5%.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,1%), su cui incidono fattori stagionali, e che prevale sul calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,1%), dei Beni durevoli (-0,8%) e dei Beni energetici non regolamentati (-0,7%).