Diminuisce ancora l'indice Istat FOI. Tutte negative le variazioni rispetto allo stesso mese del 2015 e del 2014.
Martedi 15 Marzo 2016 |
L'indice Istat FOI del mese di febbraio 2016, utilizzato nelle rivalutazioni dei valori monetari, tra cui gli affitti, le pensioni e l'assegno di mantenimento per il coniuge separato, scende di altri 2 decimi di punto portandosi a quota 99,5.
L'accentuarsi del calo dei prezzi va ricercato nella forte diminuzione dei prodotti energetici non regolamentati (-8,5% a febbraio), degli alimentari non lavorati (-1,2%) e nella inversione di tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-0,7%).
L'inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,6%.
Risultano inoltre negative le variazioni rispetto a febbraio 2015 (-0,2%) ed anche rispetto allo stesso mese del 2015 (-0,6%).
Rimane quindi ben salda la condizione di deflazione in cui l'Italia si trova da oltre un anno, condizione che, a dispetto delle apparenze, nel medio termine potrebbe accentuare il livello della crisi dei consumi per il semplice motivo che le persone sono portate a rimandare gli acquisti non indispensabili nella speranza (finora confermata) che i prezzi possano scendere ulteriormente.
Ricordiamo inoltre che da gennaio 2016 l'ISTAT ha introdotto la nuova base di calcolo 2015 = 100, per cui dall'inizio dell'anno il valore dell'indice FOI è ripartito da 100.
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 99,5 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | -0,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | -0,2 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
-0,6 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta gli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:
14 aprile 2016
Le seguenti applicazioni di calcolo, che utilizzano l'indice Istat FOI, sono state aggiornate utilizzando il nuovo coefficiente di raccordo tra la precedente base e quella attuale pubblicato sul sito dell'Istat.
Ricordiamo inoltre che per calcolare l' adeguamento ISTAT dell'affitto rispetto all'anno precedente puoi utilizzare questa applicazione.
Se vuoi calcolare l'adeguamento del canone manualmente, puoi utilizzare la tabella delle variazioni percentuali già precalcolate al 75%, al 50% oppure al 100%.
Nel mese di febbraio 2016 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua (era +0,3% a gennaio). Si conferma la stima preliminare.
La forte flessione tendenziale dei prezzi al consumo è dovuta a una dinamica congiunturale caratterizzata da cali dei prezzi diffusi a quasi tutte le tipologie di prodotto, che si confronta con quella positiva di febbraio 2015 quando, invece, tutte le tipologie di prodotto segnarono una ripresa dei prezzi rispetto al mese precedente.
Pur indebolendosi, l'"inflazione di fondo" (al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici) rimane positiva (+0,5%), così come quella al netto dei soli beni energetici (+0,3%; entrambe erano a +0,8% a gennaio).
Le componenti merceologiche che contribuiscono in misura maggiore a determinare questo quadro sono i Beni energetici non regolamentati (che accentuano la flessione tendenziale da -5,9% di gennaio a -8,5% di febbraio), gli Alimentari non lavorati (-1,2%, da +0,6% di gennaio) e i Servizi relativi ai trasporti (-0,7%, da +0,5% del mese precedente).
L'inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,6%.
Rispetto a febbraio 2015, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,7% (la variazione era -0,1% a gennaio) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi rallenta (+0,5%, da +0,7% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a gennaio 2016, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di quattro decimi di punto percentuale.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a gennaio e dello 0,4% su base annua (a gennaio era +0,3%).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% in termini congiunturali e dello 0,8% su base annua ( era +0,1% a gennaio).
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,4% su base mensile e dello 0,2% su base annua (da +0,4% di gennaio), confermando la stima preliminare. La flessione congiunturale è da ascrivere anche ai saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% sia rispetto al mese precedente sia rispetto a febbraio 2015.