Decreto emergenze: il Senato approva l'aumento del 10% per le marche da bollo

Il provvedimento, approvato in via definitiva, prevede aumenti delle marche da bollo per trovare la copertura finanziaria per la realizzazione di interventi straordinari già previsti dal D.L. 43/2013.
Decreto emergenze: il Senato approva l'aumento del 10% per le marche da bollo
Venerdi 14 Giugno 2013

Con l'atto n. 576 del 12 giugno 2013 il Senato ha approvato le modifiche al c.d. Decreto Emergenze per il rilancio dell' area industriale di Piombino, il reperimento dei fondi per il terremoto in Emilia e in Abruzzo e gli interventi per l'Expo 2015 di Milano.

Il testo di conversione prevede aumenti delle marche da bollo da 1,81 a 2,00 euro e da 14,62 a 16,00 euro.

Ancora una volta quindi saranno i cittadini a pagare il costo di interventi che lo Stato ormai non è più in grado di accollarsi, avendo inserito peraltro il pareggio di bilancio in Costituzione ed essendo costretto a rispettare gli impegni Europei in una difficilissima congiuntura economica.

Il decreto approvato al Senato è un decreto di conversione del D.L. n. 43 del 26 aprile 2013, emanato dal Governo Monti, all'epoca ancora in carica, che nella versione iniziale non prevede alcun aumento dei bolli.

Le modifiche relative all'aumento delle marche da bollo sono contenute nel nuovo Art. 7-bis che viene aggiunto al citato D.L., come di seguito riportato.

Il provvedimento passa ora alla Camera dove potrebbe subire ulteriori modifiche, speriamo non ulteriormente peggiorative.

Riportiamo un estratto del documento approvato al Senato (qui in versione integrale).

 

Aggiornamento:

Il decreto legge n. 43/2013, convertito con modificazioni dalla L. 24 giugno 2013, n. 71 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2013, ed è legge dello Stato.

 


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE.

MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONE AL DECRETO-LEGGE 26 APRILE 2013, N. 43

...omissis...

«Art. 7-bis. – (Rifinanziamento della ricostruzione privata nei comuni interessati dal sisma in Abruzzo).

1. Al fine di assicurare la prosecuzione degli interventi per la ricostruzione privata nei territori della regione Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, è autorizzata la spesa di 197,2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2019 al fine della concessione di contributi a privati, per la ricostruzione o riparazione di immobili, prioritariamente adibiti ad abitazione principale, danneggiati ovvero per l’acquisto di  nuove abitazioni, sostitutive dell’abitazione principale distrutta. Le risorse di cui al precedente periodo sono assegnate ai comuni interessati con delibera del CIPE che può autorizzare gli enti locali all’attribuzione dei contributi in relazione alle effettive esigenze di ricostruzione, previa presentazione del monitoraggio sullo stato di utilizzo delle risorse allo scopo finalizzate, ferma restando l’erogazione dei contributi nei limiti degli stanziamenti annuali iscritti in bilancio. Per consentire la prosecuzione degli interventi di cui al presente articolo senza  oluzione di continuità, il CIPE può altresì autorizzare l’utilizzo, nel limite massimo di 150 milioni di euro per l’anno 2013, delle risorse destinate agli interventi di ricostruzione pubblica, di cui al punto 1.3 della delibera del CIPE n. 135/2012 del 21 dicembre 2012, in via di anticipazione, a valere sulle risorse di cui al primo periodo del presente comma, fermo restando, comunque, lo stanziamento complessivo di cui al citato punto 1.3.

2. I contributi sono erogati dai comuni interessati sulla base degli stati di avanzamento degli interventi ammessi; la concessione dei predetti contributi prevede clausole di revoca espresse, anche parziali, per i casi di mancato o ridotto impiego delle somme, ovvero di loro utilizzo anche solo in parte per finalità diverse da quelle indicate nel presente articolo.
In tutti i casi di revoca, il beneficiario è tenuto alla restituzione del contributo.
In caso di inadempienza, si procede con l’iscrizione a ruolo. Le somme riscosse a mezzo ruolo sono riversate in apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ai comuni interessati.

3. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le misure dell’imposta fissa di bollo attualmente stabilite in euro 1,81 e in euro 14,62, ovunque ricorrano, sono rideterminate, rispettivamente, in euro 2,00 e in euro 16,00.

4. La dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica,
di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, è incrementata di 98,6 milioni di euro per l’anno 2013.

5. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 98,6 milioni di euro per l’anno 2013 e a 197,2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2019, si provvede con le maggiori entrate derivanti dal comma 3 del presente articolo. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.

...omissis...

Scarica il PDF del testo approvato

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