Nel caso in cui, ci siano state più comunicazioni, ma tutte indirizzate ad un singolo destinatario, l’elemento oggettivo della diffamazione può sussistere solo nell'ipotesi in cui l'agente, pur comunicando direttamente con un'unica persona, esprima la volontà o ponga comunque in essere un comportamento tale da provocare, da parte dell'agente medesimo, l'ulteriore diffusione del contenuto ...
Non è ravvisabile la molestia nel caso di messaggi inviati mediante le applicazioni Instagram e Facebook, le cui notifiche dei messaggi in arrivo possono essere attivate per scelta libera dal soggetto che li riceve.
In tal senso si è espressa la Prima Sezione penale della Corte di Cassazione nella sentenza n. 40033 del 3 ottobre 2023, dopo ampia disamina dell'iter giurisprudenziale in merito ...
Tribunale ordinario di Varese – sentenza n. 1181/2022 del 2.08.2022.
Venerdi 28 Ottobre 2022
Di Alessio Stefanini.
Con la recente sentenza del 2 agosto 2022, il Tribunale di Varese è stato chiamato a decidere sulla sospensione di un profilo Facebook per divulgazione di fake news sul Covid-19 ed hate speech da parte di un utente. Il Tribunale, con la decisione in commento, ha sancito la legittimità della sospensione del profilo per 30 gg e la rimozione dei post che veicolavano disinformazione sanitaria, in accordo ...
Per la Suprema Corte, poiché l'algoritmo di facebook assegna un valore maggiore a quei post che ricevono più mi piace o più commenti e condivisioni , un utente che metta un like ad un post, si rende responsabile della probabilità che quel post o quel commento riceva una maggiore visibilità anche presso altri utenti.
Per questo motivo, anche la semplice interazione può ...
E' attivo da lunedì 8 marzo il canale di emergenza per le segnalazioni che il Garante della Privacy, in collaborazione con Facebook, ha messo a disposizione per gli utenti maggiorenni, i quali temano che foto o video intimi possano finire in rete ed essere diffusi senza consenso.
Consultando la pagina www. gpdp. it/revengeporn le potenziali vittime di revenge porn avranno a disposizione un modulo da ...
Cassazione Penale, Sez. V. 5, febbraio 2018, n. 5352
La pronuncia giurisprudenziale esaminanda schiude una questione di rilevante interesse per gli operatori del diritto, relativa al ruolo assunto dall'indirizzo IP ai fini dell’accertamento della penale responsabilità per il delitto di diffamazione commesso tramite il noto social network “Facebook”.