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Segue un'anteprima del testo:
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TRIBUTARIA
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. SORRENTINO Federico - Presidente
Dott. NAPOLITANO Lucio - Consigliere
Dott. FEDERICI Francesco - Consigliere
Dott. D'ORAZIO Luigi - rel. Consigliere
Dott. DI PAOLA Luigi - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso iscritto al n. 21954/2013 R.G. proposto da:
(OMISSIS) in persona del legale rappresentante (OMISSIS), rappresentata e difesa dall'Avv. (OMISSIS), elettivamente domiciliata presso il suo studio in (OMISSIS), giusta procura speciale a margine del ricorso.
- ricorrente -
contro
Agenzia delle Entrate, in persona del Direttore pro-tempore, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici in Roma, via dei Portoghesi n. 12 e' domiciliata;
- resistente -
avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Sicilia, sezione distaccata di Messina n. 102/02/2012 depositata il 17 settembre 2012.
Udita la relazione svolta nella pubblica udienza del 5 novembre 2019 dal Consigliere Dott. D'Orazio Luigi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. De Matteis Stanislao, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso
udito l'Avv. (OMISSIS), per delega dell'Avv. (OMISSIS), per la societa' ricorrente.
FATTI DI CAUSA
1.La Commissione tributaria regionale della Sicilia, sezione distaccata di Messina, accoglieva l'appello proposto dalla Agenzia delle entrate avverso la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Messina, che aveva accolto il ricorso proposto dalla societa' (OMISSIS) s.r.l., avverso gli avvisi di accertamento emessi nei suoi confronti per Irpeg-Ilor del 1997, per Iva, Irpeg e Irap 1998 e per Iva, Irpeg e Irap 1999. In particolare, per l'Agenzia delle entrate i maggiori ricavi accertati emergevano da accrediti ed addebiti sui conti correnti dei soci, mentre la Commissione provinciale aveva accolto il ricorso della societa' in assenza di motivazione dell'atto di autorizzazione delle indagini bancarie. Il giudice di appello ha accolto il gravame proposto dalla Agenzia delle entrate evidenziando che la Corte di Cassazione, con sentenza 5849/2012, aveva confermato la precedente sentenza della Commissione regionale della Sicilia (n. 204/2/09 del 28-7-2009), che aveva rigettato l'appello della societa', con riferimento all'Iva del 1997. La Commissione regionale rilevava che, "in un certo senso" tale decisione della Cassazione aveva determinato una preclusione del riesame di alcuni punti di diritto gia' accertati e che l'accertamento presuntivo sui conti correnti bancari della societa' e dei soci, ritualmente autorizzato, non necessitante di motivazione, era rivolto ad individuare operazioni fiscalmente rilevanti ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, articolo 32 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 51, comma 2, n. 2, con la connessa presunzione che sia i prelevamenti che i versamenti costituivano ricavi della societa'. ...
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