Cassazione Sezione L Civile Ordinanza 17 aprile 2019 n. 10725

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Lunedi 13 Maggio 2019
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Segue un'anteprima del testo:

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE LAVORO

 

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRONZINI Giuseppe - Presidente

Dott. CURCIO Laura - Consigliere

Dott. BALESTRIERI Federico - Consigliere

Dott. PATTI Adriano Piergiovanni - rel. Consigliere

Dott. CINQUE Guglielmo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 13633/2017 proposto da:

(OMISSIS) S.R.L., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CANCELLERIA DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, rappresentata e difesa dagli avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS);

- ricorrente -

contro

(OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che la rappresenta e difende;

- controricorrente -

avverso la sentenza n. 548/2017 della CORTE D'APPELLO di MILANO, depositata il 30/05/2017, R.G.N. 1635/2016.

RILEVATO IN FATTO

che con sentenza del 13 marzo 2017, la Corte d'appello di Milano rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) s.r.l. avverso le sentenze non definitiva (n. 284/2016) e definitiva (n. 387/2016) del Tribunale di Pavia, che aveva accertato il diritto di (OMISSIS) all'inquadramento nel II livello del CCNL di categoria, l'illegittimita' del licenziamento intimatole il 23 agosto 2011 per violazione del periodo di comporto e condannato la societa' datrice al pagamento, in favore della lavoratrice a titolo risarcitorio per mobbing, della somma di Euro 41.043,00, oltre interessi legali (con la prima) e delle somme di Euro 5.000,00 per differenze retributive per il superiore inquadramento riconosciuto e di Euro 8.384,88 per indennita' da licenziamento illegittimo (con la seconda);

che la societa' datrice ricorreva per cassazione avverso la predetta sentenza con dieci motivi, cui resisteva la lavoratrice con controricorso e memoria ai sensi dell'articolo 380 bis1 c.p.c..

CONSIDERATO IN DIRITTO

che la ricorrente deduce violazione dell'articolo 2109 c.c., articolo 36 Cost., ...

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