L'indice Istat FOI relativo al mese di ottobre 2016, utilizzato nelle rivalutazioni di legge dei valori monetari, tra cui il canone di locazione, l'assegno di mantenimento per il coniuge o il punto base del danno biologico, non registra alcuna variazione restando fermo al valore 100,0.
L'inflazione acquisita per il 2016 resta invariata a -0,1%, e sono negative anche le variazioni dell'indice FOI rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (-0,1%) e di due anni precedenti (-0,1%).
Come si legge nel comunicato Istat, le spinte deflazionistiche trovano una spiegazione nel calo dei beni energetici all'interno dei quali spicca la flessione di quelli regolamentati (-6,0% contro il -3,8% a settembre), nonché nell'andamento di altre tipologie di prodotti tra cui si evidenziano gli alimentari non lavorati (-0,4%, da +0,4% di settembre).
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 100,0 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | 0,0 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | -0,1 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
-0,1 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta gli ultimi indici istat.
La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:
14 dicembre 2016
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Nel mese di ottobre 2016, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (la stima preliminare era -0,1%) mostrando nuovamente tendenze deflazionistiche dopo la ripresa (+0,1%) di settembre.
La flessione tendenziale dell'indice generale continua a essere determinata dai Beni energetici il cui calo si accentua lievemente (-3,6% dal -3,4% di settembre) per effetto di una più intensa flessione dei prezzi di quelli regolamentati (-6,0%, era -3,8% a settembre) e di un parziale rientro della contrazione dei Beni energetici non regolamentati (-0,9%, da -2,7% del mese precedente). Ulteriori contributi deflazionistici derivano dagli andamenti di altre tipologie di prodotto tra le quali spiccano gli Alimentari non lavorati (-0,4%, da +0,4% di settembre) e i Servizi ricreativi, culturali e della cura della persona; la cui crescita si azzera dal +0,6% di settembre.
Pertanto, l'inflazione al netto dei beni energetici rallenta in misura significativa, attestandosi a +0,2% (era +0,5% il mese precedente). Analogamente, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" scende a +0,2% (da +0,5% di settembre).
L'inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,1% (lo stesso valore registrato a settembre).
Il lieve calo su base mensile dell'indice generale è dovuto alle diminuzioni dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,4%) solo in parte compensate dall'aumento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+0,9%).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e registrano una diminuzione dello 0,2% su base annua (la variazione era nulla a settembre).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,1% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua stabile allo 0,2%.
L'indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e diminuisce dello 0,1% su base annua, (da +0,1% di settembre), confermando la stima preliminare.
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e diminuisce dello 0,1% nei confronti di ottobre 2015.