Come all’inizio di ogni anno l’Istat ha modificato la composizione del “paniere” utilizzato per il monitoraggio dei prezzi al consumo di beni e servizi.
L’aggiornamento del paniere comporta inevitabilmente un ritardo nella pubblicazione dell’indice Istat FOI che generalmente avviene poco prima della metà del mese.
Infatti, l’ ultimo indice Istat attualmente disponibile è quello di dicembre 2013 e la pubblicazione dell’indice di gennaio 2014, calcolato con il nuovo paniere, è prevista per il 21 di questo mese.
La scelta dei prodotti tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie in relazione a quelli maggiormente rappresentativi dei consumi attuali.
Nel 2014 il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale (NIC) e per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è composto da 1.447 prodotti (18 in più rispetto al 2013), aggregati in 614 posizioni rappresentative (603 nel 2013).
Entrano nel paniere:formaggio grattugiato in confezione, formaggio spalmabile in confezione, caffè in cialde o capsule, macchina da caffè in cialde o capsule, sacchetti ecologici per rifiuti organici, sigaretta elettronica e ricariche.
Escono dal paniere:yogurt biologico, tailleur eriparazione di apparecchio audiovisivo o informatico.
Per quanto riguarda il dato provvisorio nel mese di gennaio 2014, secondo le stime preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei confronti di gennaio 2013 (lo stesso valore registrato a dicembre).
A determinare la stabilità dell'inflazione sono, da un lato, l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e l'ulteriore riduzione della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati, dall'altro, i rallentamenti delle dinamiche inflazionistiche di gran parte delle rimanenti tipologie di beni e servizi, il più marcato dei quali interessa gli Alimentari freschi.
L'"inflazione di fondo", al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, sale all'1,0%, dallo 0,9% di dicembre; mentre, al netto dei soli beni energetici, resta stabile all'1,0%.
Il rialzo mensile dell'indice generale è dovuto sia a fattori stagionali, che spiegano la crescita dei prezzi dei Vegetali freschi (+4,2%), sia agli aumenti congiunturali di buona parte delle altre tipologie di beni e servizi; a mitigare questo rialzo è il calo mensile dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,5%), anch'essi influenzati da fattori di natura stagionale.
L'inflazione acquisita per il 2014 è pari allo 0,2%.
Rispetto a gennaio 2013, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende allo 0,3%, dallo 0,4% di dicembre, mentre quello dei prezzi dei servizi sale all'1,1% (era +1,0% nel mese precedente). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale rispetto a dicembre 2013.
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,3% su base mensile e dell'1,1% su base annua (in attenuazione dal +1,2% di dicembre).
Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del 2,1% su base mensile e cresce dello 0,6% su base annua, con
un rallentamento di un decimo di punto percentuale rispetto a quanto registrato a dicembre (+0,7%). La flessione congiunturale è in larga parte da ascrivere ai
saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui, come noto, l'indice NIC non tiene conto.
Fonte: Istat