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Segue un'anteprima del testo:
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TRIBUTARIA
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi - Presidente -
Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere -
Dott. FUOCHI TINARELLI Giuseppe - Consigliere -
Dott. TEDESCO Giuseppe - Consigliere -
Dott. LUCIOTTI Lucio - rel. Consigliere -
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso iscritto al n. 14200/2012 R.G. proposto da:
C.R., rappresentato e difeso, per procura speciale a margine del ricorso, dagli avv.ti Sandro Censi e Gabriele Pafundi, ed elettivamente domiciliato presso lo studio legale del secondo difensore, in Roma, viale Giulio Cesare n. 14;
- ricorrente -
contro
AGENZIA DELLE ENTRATE, in persona del Direttore pro tempore, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale è domiciliata ex lege in Roma, via dei Portoghesi n. 12;
- controricorrente -
avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale dell'Emilia Romagna, n. 22/04/2011, depositata in data 19 aprile 2011.
Udita la relazione svolta alla pubblica udienza del 27 febbraio 2017 dal Cons. Dott. Lucio Luciotti;
udito l'avv. Gabriele Pafundi, per il ricorrente;
udito l'avv. Gianna Galluzzi, per l'Avvocatura Generale dello Stato;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DEL CORE Sergio, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso per quanto di ragione.
1. L'Agenzia delle entrate emetteva nei confronti di C.R., esercente la professione di dottore commercialista ed amministratore di condomini, avviso di accertamento di maggiori redditi, di un maggiore valore della produzione ed un maggior volume di affari, rispettivamente ai fini IRPEF, IRAP ed IVA, relativamente all'anno di imposta 2003, risultanti dalla verifica delle movimentazioni bancarie effettuate dal predetto professionista nel periodo di imposta considerato, da cui erano emersi versamenti e prelevamenti che il contribuente non era riuscito a giustificare. ...
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