Pubblicato l'indice Istat di agosto 2021

A cura della Redazione.

Aumenta di mezzo punto l'indice Istat FOI. Sale ancora l'inflazione.

Mercoledi 15 Settembre 2021

L'indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di agosto 2021, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, ecc., non ferma la sua corsa al rialzo arrivando a quota 104,7, con un incremento di mezzo punto percentuale rispetto al mese precedente.

Per calcolare l'adeguamento dei canoni di locazione, le percentuali da utilizzare sono pertanto: +2,1% per la rivalutazione al 100% e +1,575% per la rivalutazione al 75%.

Come si legge nel comunicato dell'Istat, l'accelerazione dell'inflazione è dovuta, ancora una volta, all'aumento dei prezzi dei beni energetici cui si affianca, in questo mese, l'incremento dei prodotti alimentari non lavorati che invertono così la tendenza dei mesi precedenti.

L'inflazione acquisita per il 2021 sale pertanto a 1,7% (era 1,6% a luglio).

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 104,7
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,5
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +2,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+1,5

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:

15 ottobre 2021

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto, abbiamo aggiornato il nuovo valore dell'indice Istat FOI in tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano:

Titoli di Stato

Alla data di pubblicazione di questo articolo, non risultavano ancora pubblicati i rendimenti medi dei BOT e del rendistato relativi al mese precedente.

Aggiornamento del 20/09/2021.

Scendono per la prima volta in assoluto sotto il mezzo punto percentuale in negativo i rendimenti dei BOT che passano da -0,45% a -0,51%.

Stesso andamento al ribasso per il rendistato che sfiora il minimo storico assoluto toccato a dicembre 2020 a quota 0,26%.

Si allarga così sempre di più il divario tra l'inflazione ed il rendimento dei titoli di stato che da diverso tempo, in maniera sempre più accentuata, non riescono più a coprire la perdita del potere di acquisto dei salari, diventando di fatto uno strumento ormai ben lontano dalle esigenze dei piccoli risparmiatori.

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento delle nostre applicazioni avviene sempre nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice FOI sul proprio sito (il comunicato stampa avviene in mattinata).

Per comodità di consultazione pubblichiamo sempre in questa pagina e nelle nostre applicazioni la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno relativo alla prossima diffusione.

Comunicato ISTAT

Nel mese di agosto, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,4% su base mensile e del 2,0% su base annua (da +1,9% del mese precedente); la stima preliminare era +2,1%.

La lieve accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve prevalentemente a quella dei prezzi dei Beni energetici (da +18,6% di luglio a +19,8%) e in particolare di quelli della componente non regolamentata (da +11,2% a +12,8%), mentre i prezzi della componente regolamentata continuano a registrare una crescita molto ampia (e in lieve accelerazione da +34,2% a +34,4%). Contribuiscono a questa dinamica, ma in misura minore, i prezzi degli Alimentari non lavorati (che invertono la tendenza da -0,2% a +0,8%), mentre i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti amplificano di poco la loro flessione (da -0,2% a -0,4%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente da +0,4% di luglio a +0,5%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto da una parte a fattori stagionali che influenzano la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%) e dall’altra ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,7%) e degli Alimentari non lavorati (+0,4%).

L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano a crescere (+0,6% dalla variazione tendenziale nulla di luglio); quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +2,0% a +2,4%).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,5% su base annua (da +1,0% di luglio); la stima preliminare era +2,6%. La marcata accelerazione dell’IPCA si deve al confronto con lo scorso anno, quando i saldi estivi (di cui il NIC non tiene conto) iniziarono ad agosto nella maggior parte delle regioni; infatti i prezzi di Abbigliamento e calzature registrano un calo congiunturale (-5,3%) molto meno ampio di quello di agosto 2020 (-18,6%), determinando così, per questa divisione di spesa, un’inversione di tendenza da -12,1% di luglio a +2,4% su base annua e una più marcata accelerazione dell’indice generale, rispetto a quella osservata nel NIC.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e del 2,1% su base annua.

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