Pubblicato l'indice Istat di ottobre 2025

A cura della Redazione.

Indice Istat in calo e inflazione a +1,2%. Rallenta per la prima volta il 'carrello della spesa'.

Lunedi 17 Novembre 2025

Nel mese di ottobre 2025 l'indice Istat FOI scende di due decimi di punto a quota 121,4.

Si tratta del secondo calo consecutivo dopo il periodo estivo che fa seguito a quello registrato a settembre.

Ricordiamo che l'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, e in generale per tutte le rivalutazioni previste dalla legge.

Secondo il comunicato Istat la diminuzione del livello di inflazione dipende dall'attenuarsi del ritmo di crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,9% da +4,8%) e dal calo di quelli degli Energetici regolamentati (-0,5% da +13,9% a settembre). Ne consegue il rallentamento della crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,1% da +3,1%) che rimangono comunque a livelli elevati se paragonati con i prezzi di qualche anno fa.

L'inflazione acquisita a ottobre si attesta al +1,6% e si riduce la percentuale di aumento per l'adeguamento dei canoni di locazione.

Dopo l'ultimo aggiornamento infatti, le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, che - ricordiamo ancora una volta - vanno calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e non come semplice differenza algebrica degli indici, risultano le seguenti:

  • 0,825% per le rivalutazioni al 75%
  • 1,1% per le rivalutazioni al 100%.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 121,4
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +1,1
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+1,8

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

L'indice FOI di ottobre sarà pubblicato dall'Istat in data:

16 dicembre 2025


Applicazioni di Calcolo

In seguito alla pubblicazione del nuovo indice Istat abbiamo aggiornato come di consueto tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.

Ricordiamo ancora una volta che, per le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, è errato calcolare la differenza degli indici ma bisogna invece determinare la variazione percentuale dell'indice di quest'anno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, operazione che le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.

Il calcolo della variazione percentuale degli indici richiede qualche passaggio in più rispetto alla semplice differenza algebrica, e se desideri approfondire vai a questa pagina.

Ecco tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

A fine mese l'Istat pubblica una stima provvisoria dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.

E' bene ricordare però che, per tutte le rivalutazioni monetarie di legge, è obbligatorio fare riferimento esclusivamente all'indice FOI definitivo il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento; per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione relativa al mese precedente.

L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat generalmente poco dopo le 10.

Titoli di Stato

Sul fronte dei titoli di stato a breve termine si registra una sostanziale tenuta dei rendimenti dei BOT (2,03%) con i titoli a 12 mesi che si attestano al 2,05%.

Lieve calo per il rendistato che torna sotto la soglia dei 3 punti percentuali a quota 2,97%.

Si ricorda che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.

Per calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata è disponibile questa applicazione.

Comunicato ISTAT

Nel mese di ottobre 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, evidenzia una variazione del -0,3% su base mensile e del +1,2% su base annua (da +1,6% nel mese precedente), confermando la stima preliminare.

La sensibile decelerazione del tasso d’inflazione si deve prevalentemente al marcato rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli Energetici regolamentati (da +13,9% a -0,5%), degli Alimentari non lavorati (da +4,8% a +1,9%) e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +2,0%) e degli Alimentari lavorati (da +2,7% a +2,5%). Tali effetti sono in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%) e dalla flessione meno marcata di quelli degli Energetici non regolamentati (da -5,2% a -4,9%).

Nel mese di ottobre l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera leggermente (da +2,0% a +1,9%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,1% a +1,9%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +0,6% a +0,2%) e quella dei servizi rimane stabile (a +2,6%). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni aumenta, salendo a +2,4 punti percentuali (dai +2,0 p.p. del mese precedente).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano (da +3,1% a +2,1%), come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6% a +2,1%).

La variazione congiunturale negativa dell’indice generale riflette la diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-6,4%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,1%), degli Energetici non regolamentati (-0,6%), dei Servizi relativi alle comunicazioni e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,3% entrambi). Salgono invece rispetto a settembre i prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%).

L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,6% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione pari a -0,2% su base mensile e a +1,3% su base annua (in rallentamento da +1,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale pari a -0,2% e una tendenziale del +1,1%.


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