L'indice FOI resta inviariato rispetto ad agosto, scende l'inflazione complessiva, ma sale ancora il 'carrello della spesa'.
Martedi 16 Settembre 2025 |
Nel mese di agosto 2025 l'indice Istat FOI resta invariato a quota 121,8, con un incremento dell'1,4% rispetto allo stesso mese del 2025.
L'indice FOI è l'indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati, ed è utilizzato per la rivalutazione annuale degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni, e in generale per tutte le rivalutazioni previste dalla legge.
Se da un lato l'inflazione rallenta leggermente la sua corsa, grazie alla flessione dei beni energetici, continua inarrestabile la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari che, come è noto, sono quelli che pesano maggiormanete sul bilancio delle famiglie. Il continuo aumento del 'carrello della spesa' è legato soprattutto alla crescita dei prodotti alimentari non lavorati che in un anno sono aumentati addirittura del 5,6%.
Dopo l'ultimo aggiornamento le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti, calcolate come variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sono le seguenti:
Tabella riepilogativa (*):
Indice generale FOI | 121,8 |
Variazione percentuale rispetto al mese precedente | +0,0 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente | +1,4 |
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese di due anni precedenti |
+2,3 |
(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.
L'indice FOI di settembre sarà pubblicato dall'Istat il:
16 ottobre 2025
In seguito alla pubblicazione del nuovo indice Istat abbiamo aggiornato come di consueto tutte le nostre applicazioni di calcolo che lo utilizzano.
Ricordiamo ancora una volta che, per le variazioni annuali Istat, come ad esempio l'adeguamento del canone di locazione, è errato calcolare la differenza degli indici ma bisogna invece determinare la variazione percentuale dell'indice di quest'anno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, operazione che le nostre applicazioni eseguono automaticamente eliminando ogni possibilità di errore.
Il calcolo della variazione percentuale degli indici richiede qualche passaggio in più rispetto alla semplice differenza algebrica, e se desideri approfondire vai a questa pagina.
Ecco tutte le nostre applicazioni che fanno uso dell'indice Istat FOI:
A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima provvisoria dell'andamento dei prezzi al consumo e fornisce un'indicazione sull'andamento dell'indice NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività) da non confondere con l'indice FOI, che invece viene sempre pubblicato verso la metà del mese successivo.
E' bene ricordare però che, per tutte le rivalutazioni monetarie di legge, è obbligatorio fare riferimento esclusivamente all'indice FOI il cui valore ufficiale, come detto, è pubblicato dell'Istat solo verso la metà del mese successivo a quello di riferimento; per questo motivo bisogna sempre attendere qualche settimana in più per poter calcolare la rivalutazione relativa al mese precedente.
L'aggiornamento dell'indice Istat FOI nelle nostre applicazioni avviene nello stesso giorno in cui l'Istat pubblica il valore dell'indice sul proprio sito istituzionale; il comunicato stampa è diffuso in mattinata e pubblicato sul sito istituzionale dell'Istat generalmente verso le 10 e in alcuni casi anche più tardi.
Poco mossi i rendimenti dei BOT che tornano sopra la soglia del 2% al 2,01%, così come il rendistato che raggiunge nuovamente il 3%.
Si ricorda che il rendistato è il rendimento medio lordo mensile dei BTP con vita residua superiore ad un anno quotati alla Borsa Italiana e si utilizza generalmente per il calcolo del maggior danno.
Per calcolare i rendimenti dei BOT in base al prezzo di acquisto e alla durata è disponibile questa applicazione.
Nel mese di agosto 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su base annua (da +1,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +17,1% a +12,9%) e non regolamentati (da -5,2% a -6,3%) e, in misura minore, a quella dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,2%) e dei Beni alimentari lavorati (da +2,8% a +2,7%). In accelerazione, invece, i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +5,1% a +5,6%), quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,7% a +3,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,3% a +3,5%).
Nel mese di agosto l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera leggermente (da +2,0% a +2,1%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,3%).
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +0,8% a +0,6%), mentre quella dei servizi si amplia (da +2,6% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni, dunque, aumenta portandosi a +2,1 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione (da +3,2% a +3,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mantengono lo stesso ritmo di crescita tendenziale (+2,3%).
La variazione congiunturale dell’indice generale (+0,1%) riflette l’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,1%), degli Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%); scendono invece i prezzi degli Energetici non regolamentati (-2,1%) e regolamentati (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ad agosto 2025 registra una variazione pari a -0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e a +1,6% su base annua (in rallentamento da +1,7% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e una tendenziale del +1,4%.
Il commento.
Ad agosto 2025 l’inflazione scende all’1,6%, principalmente per effetto della flessione dei prezzi dei Beni energetici (-4,8% da -3,4% di luglio). Accelerano invece i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,7%), per effetto dell’aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei prodotti non lavorati (+5,6% da +5,1%) parzialmente compensato dalla lieve frenata di quelli dei lavorati (+2,7% da +2,8%). Ad agosto accelera la crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+3,4% da +3,2%) e, seppure in misura modesta, l’inflazione di fondo (+2,1% da +2,0%).