La Corte di Cassazione con l'ordinanza n.30505/2019 ha specificato quali documenti devono essere prodotti per provare la qualità di erede.
Il caso: A.G., dichiaratosi erede di E.S., poneva in esecuzione nei confronti di una compagnia di assicurazioni un titolo esecutivo formatosi nei confronti di quest'ultima; la debitrice esecutata proponeva opposizione all'esecuzione, eccependo la mancanza di prova della qualità di successore universale in capo al creditore procedente.
Il Giudice di pace accoglieva l'opposizione, ed il Tribunale rigettava il gravame proposto da A.S., osservando che la qualità di erede deve essere dimostrata con le certificazioni anagrafiche, mentre a tal fine non rilevava l'unico documento depositato dal creditore, ovvero la denuncia di successione.
A.S. ricorre in Cassazione, che rigetta l'impugnazione, confermando la correttezza della decisione del giudice di appello: per gli Ermellini, infatti, avendo la società opponente contestato proprio la qualità di erede del ricorrente, per orientamento consolidato la mera denuncia di successione non può essere ritenuta prova del possesso della qualità di chiamato all'eredità.