RC auto: apertura sul decreto 'ammazza risarcimenti'

Il ministero della Salute apre alle vittime della strada.
Proposta dall’ AIFVS una revisione integrale delle tabelle di risarcimento per le lesioni gravi.
Lunedi 8 Aprile 2013

In relazione alla vicenda dell'ormai noto decreto, che prevedeva una pesante riduzione dei risarcimenti a seguito di sinistri stradali e malasanità, riportiamo il comunicato dell' AIFVS (Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada) con alcune interessanti novità.

"Il Ministero della Salute ha incontrato la Presidente dell' AIFVS Giuseppa Cassaniti con una delegazione di giuristi ed economisti.
Dopo una esposizione tecnica giuridica ed economica sugli effetti impopolari e nefandi per le Vittime della Strada e della Malasanità dello schema di decreto “taglia risarcimenti” per i danni gravi alla persona è stata presa in considerazione la possibilità di congelarne l’approvazione ed apportare una integrale revisione del schema di decreto.
In particolare è stato proposto da AIFVS di ancorare i valori risarcitori alle tabelle del Tribunale di Milano aggiornate nel marzo 2013 e di introdurre una nuova formulazione delle tabelle medico legali in linea con gli ultimi aggiornamenti evolutivi scientifici e metodologici.

Durante l’incontro è stata inoltre denunciata la posizione di ANIA per il tentativo di trasformare il risarcimento in indennizzo.
La AIFVS ha chiesto al Ministro di rispettare la volontà del legislatore dato che la Camera dei Deputati con la Mozione Pisicchio ha impegnato il Governo a ritirare il provvedimento ed a definire un nuovo regolamento utilizzando come valido criterio di riferimento i valori previsti nelle tabelle del tribunale di Milano...."

Fonte:AIFVS

 

Leggi l' Articolo Originale con il testo della mozione presentata alla Camera.

 

Nell' augurarci che le promesse del Ministro Balduzzi possano essere onorate il prima possibile, non si può fare a meno di evidenziare che il tentativo di dimezzare i risarcimenti è stato comunque posto in essere, ma fortunatamente la protesta, in parte originatasi sul web, ha determinato questa prima presa di posizione ufficiale, con l'auspicio che ciò possa essere recepito anche dal Governo.

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