Pubblicato l'indice Istat di novembre 2018

A cura della Redazione.

Lieve calo dell'indice Istat a novembre.

Aggiornate tutte le applicazioni, gli indici per il maggior danno ed il coefficiente per la rivalutazione del TFR.

Venerdi 14 Dicembre 2018

L'indice Istat FOI relativo al mese di novembre 2018, utilizzato per le rivalutazioni monetarie, tra cui l'adeguamento del canone di locazione, delle pensioni, dell'assegno di mantenimento e del TFR, scende di qualche decimo di punto a quota 102,2.

Le percentuali da utilizzare per l'adeguamento annuale degli affitti sono le seguenti:

+1,4 % al 100%

+1,05 % al 75%.

La diminuzione dell’indice rispetto al mese precedente è dovuta principalmente al calo dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (-0,9%), accompagnata da una flessione dei Beni durevoli (-1,9%).

L'inflazione acquisita per il 2018 resta ferma all'1,2%, stesso valore registrato il mese scorso.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 102,2
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +1,4
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+2,2

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:

 16 gennaio 2019

 

Rendimento dei Titoli di Stato per il Maggior Danno

Sul fronte dei titoli di stato, con particolare riguardo a quelli utilizzati per il calcolo del "maggior danno", registriamo un sensibile calo in termini percentuali del rendimento dei BOT annuali che tornano ai valori di agosto, passando dallo 0,95% allo 0,63%.

Andamento simile, anche se meno marcato, per il "rendistato", ossia il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno dei titoli quotati alla Borsa Italiana, che scende dal 2,8% al 2,6%, in linea con l'andamento dello spread che nell'ultimo periodo ha visto allontanarsi la soglia "psicologia" dei 300 punti base.

Applicazioni di Calcolo

Come ogni mese abbiamo aggiornato le applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI e i rendimenti dei titoli di stato:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento delle applicazioni su questo nostro sito avviene dopo la pubblicazione ufficiale da parte dell'Istat del valore dell'indice FOI.

Per comodità pubblichiamo sia negli articoli che in molte applicazioni la data di aggiornamento del prossimo indice Istat, in modo che possiate prendere nota del giorno esatto della prossima diffusione dell'indice.


Informativa Istat sull'andamento dei prezzi 

Nel mese di novembre 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisca dello 0,2% rispetto al mese precedente e aumenti dell’1,6% su base annua (stabile rispetto al mese di ottobre). La stima preliminare era +1,7%.

La stabilità dell’inflazione è dovuta a dinamiche contrapposte che si compensano: da una parte le lievi accelerazioni dei prezzi di alcune tipologie di prodotto (tra cui Beni alimentari lavorati da +1,0% di ottobre a +1,1%, Beni alimentari non lavorati da +0,8% a +1,1%, Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona da +1,0% a +1,1%, Servizi relativi ai trasporti da +1,8% a +2,0%), dall’altra il rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +9,5% a +7,8%), la cui crescita rimane però molto ampia e, insieme a quella dei regolamentati (stabili a +10,7%), contribuisce per circa la metà dell’ampiezza al tasso di inflazione e l’accentuarsi della flessione dei Beni durevoli (da -1,4% a -1,9%).

Alla luce di questo quadro l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,7% (stabile rispetto a ottobre) e quella al netto dei soli beni energetici è in lieve decelerazione da +0,8% a +0,7%.

La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuta per lo più al calo dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9%), imputabile prevalentemente a fattori stagionali, solo in parte compensato dall’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,1%).

L’inflazione decelera lievemente per i beni (da +1,8% a +1,7%), così come lievemente accelera per i servizi (da +1,3% a +1,4%); rispetto al mese di ottobre il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo, ma più contenuto (da -0,5 punti percentuali a -0,3).

L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,6% per la componente di fondo.

Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passa da +0,7% di ottobre a +0,9%, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto decelerano da +2,0% a +1,9%: la crescita dei prezzi dei primi e dei secondi rimane rispettivamente al di sotto e al di sopra dell’inflazione generale.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dell’1,6% su base annua (in decelerazione da +1,7% di ottobre). La stima preliminare era +1,7%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un calo dello 0,2% su base mensile e cresce dell’1,4% rispetto a novembre 2017.

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