Pubblicato l'indice istat di luglio 2018

A cura della Redazione.

Ancora in crescita l'indice FOI. Accelera l'inflazione.

Lunedi 13 Agosto 2018

L'indice Istat FOI relativo al mese di luglio 2018, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge e delle pensioni, aumenta dello 0,3% arrivando a quota 102,5.

In crescita anche la variazione annuale dell'indice Istat rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Ecco le percentuali da utilizzare per rivalutare gli affitti: +1,5 % al 100% e +1,125 % al 75%.

Secondo l'Istat questa ulteriore crescita dell'inflazione è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati (tariffe elettriche, gas) che invertono la tendenza, passando da -1,2% addirittura a +5,5%.

Verrebbe quasi da pensare che questa improvvisa impennata del costo dell'energia elettrica sia correlata al maggior consumo di energia elettrica nel periodo estivo per la sempre più crescente diffusione dei climatizzatori.

L'inflazione acquisita per il 2018 aumenta quindi di due decimi di punto rispetto al mese precedente passando dall' 1% all' 1,2%.

Sul fronte dei titoli di stato utili per il calcolo del "maggior danno" registriamo una sostanziale tenuta del rendistato ed una lieve riduzione dei rendimenti dei BOT (circa 1 decimo di punto) che restano comunque in terreno positivo.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 102,5
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,3
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +1,5
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+2,5

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:

 14 settembre 2018

 

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI e i rendimenti dei titoli di stato che riportiamo di seguito:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento dell'indice Istat sul nostro viene effettuato in seguito alla pubblicazione del valore dell'indice FOI sul sito istituzionale dell'Istat, cosa che generalmente avviene verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.

L'Istat ha bisogno di tempo per raccogliere ed elaborare i dati definitivi sui prezzi al consumo provenienti da tutte le città italiane ed effettuare i calcoli sui prodotti che fanno parte del cosiddetto "paniere di beni", ossia quei prodotti di maggior consumo (e non solo) utilizzati per il monitoraggio di prezzi.

A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima preliminare sull'andamento degli indici ma, trattandosi di una valutazione di natura provvisoria, per avere il dato ufficiale e valido a tutti gli effetti di legge ai fini del calcolo della rivalutazione monetaria, occorre aspettare qualche settimana in più.

Per evitare di perdere tempo e consultare inutilmente le pagine informative pubblichiamo sempre negli articoli e nella maggior parte delle applicazioni sulla rivalutazione, la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che possiate sapere in anticipo il giorno esatto della prossima pubblicazione.


Informativa Istat sull'andamento dei prezzi

Nel mese di luglio 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,5% su base annua (era +1,3% a giugno), confermando la stima preliminare.

L’ulteriore accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (che invertono la tendenza, passando da -1,2% a +5,5%), solo parzialmente bilanciata dal rallentamento della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +1,7%).

L’ “inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici subiscono una lieve decelerazione rispetto al mese precedente, rispettivamente da +0,8% a +0,7% e da +1,0% a +0,9%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve per lo più ai rialzi dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+6,1%) e, in misura minore, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), solo in parte bilanciati dal calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,8%).

L’inflazione accelera per i beni (da +1,5% del mese precedente a +2,1%), mentre i servizi registrano una lieve decelerazione (da +1,0% a +0,9%); rispetto a giugno aumenta ulteriormente il differenziale inflazionistico tra servizi e beni (da -0,5 punti percentuali a -1,2).

L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,8% per la componente di fondo.

Continuano le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo: nello specifico i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (+2,2% come a giugno) e quelli ad alta frequenza d’acquisto (da +2,7% a +2,8%) crescono su base annua più dell’indice generale.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,4% su base mensile, per l’avvio dei saldi estivi di Abbigliamento e calzature di cui il NIC non tiene conto, e cresce dell’1,9% su base annua (in accelerazione da +1,4% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’accelerazione dell’IPCA, più ampia rispetto a quella del NIC, si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature la cui variazione tendenziale sale da +0,1% a +3,5%. L’inizio posticipato dei saldi estivi (il 7 luglio nel 2018 in quasi tutte le regioni; il primo luglio nel 2017) ha comportato un calo congiunturale dei prezzi di Abbigliamento e calzature a luglio di quest’anno meno ampio (-19,1%) che a luglio dello scorso anno (-21,7%), determinando così un’accelerazione tendenziale che si ripercuote sull’indice generale.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,5% rispetto a luglio 2017.

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