Pubblicato l'indice Istat di Gennaio 2016 - Cambia la base di calcolo.

A cura della Redazione.

Scende l'indice FOI. Da gennaio 2016 in vigore la nuova base di calcolo 2015=100.

Lunedi 22 Febbraio 2016

L'indice Istat FOI del mese di gennaio 2016, utilizzato nelle rivalutazioni dei valori monetari, tra cui gli affitti, le pensioni e l'assegno di mantenimento per il coniuge separato, scende di 3 decimi di punto portandosi a quota 99,7, con un valore che risulta inferiore di mezzo punto rispetto all'indice di due anni fa.

Da Gennaio 2016 l'ISTAT introduce la nuova base di calcolo 2015 = 100, per cui il valore dell'indice FOI ricomincia ad esere calcolato a partire da 100.

La nuova base è stata adottata anche per il calcolo dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA), sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo.

Come ogni anno inoltre è stato rivisto il "paniere" per la rilevazione dei prezzi con prodotti che escono dalla monitoraggio ed altri che entrano.

Viene adottata infine la classificazione ECOICOP (European Classification of Individual Consumption by Purpose).

 

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 99,7
Variazione percentuale rispetto al mese precedente -0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +0,3
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti

-0,5

 

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta gli ultimi indici istat.

 

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:

15 marzo 2016

 

Le seguenti applicazioni di calcolo, che utilizzano l'indice Istat FOI, sono state aggiornate utilizzando il nuovo coefficiente di raccordo tra la precedente base e quella attuale pubblicato sul sito dell'Istat.

 

Ricordiamo inoltre che per calcolare l' adeguamento ISTAT dell'affitto rispetto all'anno precedente puoi utilizzare questa applicazione.

Se vuoi calcolare l'adeguamento del canone manualmente, puoi utilizzare la tabella delle variazioni percentuali già precalcolate al 75%, al 50% oppure al 100%.

 


Informativa Istat sull'andamento dei prezzi

A partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) è il 2015 (la precedente era il 2010 per NIC e FOI, 2005 per IPCA).

A gennaio 2016, l'indice NIC, al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% rispetto a dicembre e aumenta dello 0,3% nei confronti di gennaio 2015 (era +0,1% a dicembre), confermando la stima preliminare.

Il lieve rialzo dell’inflazione è principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei Beni energetici non regolamentati (-5,9%, da -8,7% di dicembre) e all’inversione della tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre); questa dinamica è attenuata dal rallentamento della crescita degli Alimentari non lavorati (+0,6%; era +2,3% il mese precedente).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale a +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% di dicembre).

Il ribasso mensile dell'indice generale è essenzialmente dovuto alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici (-2,4%).

L'inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,4%.

A seguito dell'accelerazione della crescita su base annua dei prezzi dei servizi (+0,7% da +0,3% di dicembre) e della flessione dello 0,1% dei prezzi dei beni (la stessa registratra a dicembre) il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di quattro decimi di punto percentuale.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,2% rispetto a dicembre e aumentano dello 0,3% su base annua (da +0,9% del mese precedente).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% in termini congiunturali e registrano un aumento su base annua dello 0,1% (la variazione tendenziale era nulla a dicembre).

L'indice IPCA diminuisce del 2,2% su base mensile e aumenta dello 0,4% su base annua (da +0,1% di dicembre), confermando la stima preliminare. La flessione congiunturale è in larga parte da ascrivere ai saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.

L'indice FOI, al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% rispetto a dicembre e aumenta dello 0,3% nei confronti di gennaio 2015.

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