Fondo di 20 milioni per la cura e l’assistenza di familiari. Il “caregiver”

dr. Luca De Franciscis.

Tra le novità presenti nel testo approvato dal Senato il 30 novembre 2017, va segnalata la nascita del fondo di 20 milioni per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 per l’assistenza di familiari non autosufficienti.

Martedi 5 Dicembre 2017

Il fondo dovrà aiutare i “caregiver” (termine anglosassone) ovvero colui che si prende cura di un componente la famiglia.

L’iniziativa, di valore sociale e di aiuto economico, mira ad alleggerire il sostegno dato dalle famiglie che si trovano nella condizione di dover prestare assistenza ad un proprio caro degente o, comunque, non autosufficiente.

Dopo l’approvazione definitiva del testo (approvato ora dal Senato e passato alla Camera) ci sarà un Decreto Ministeriale che fornirà i dettagli per l’applicazione dell’aiuto economico.

Il testo approvato dal Senato, al comma 146, dà la definizione del termine “caregiver” e lo individua nel familiare che:

“assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18”.

Appare opportuno, per il richiamo e la limitazione presente nel testo approvato, rammentare quali sono i soli casi in cui trova applicazione il disposto dell’art. 33, c. 3 della L. 5/2/92 n. 104. Di seguito se ne riporta il testo:

Successivamente al compimento del terzo anno di vita del bambino, la lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre, anche adottivi, di minore con handicap in situazione di gravità, nonché' colui che assiste una persona con handicap in situazione di gravità, parente o affine entro il terzo grado, convivente, hanno diritto a tre giorni di permesso mensile, fruibili anche in maniera continuativa a condizione che la persona con handicap in situazione di gravità non sia ricoverata a tempo pieno”.

Per analogia con il tema della non autosufficienza è opportuno richiamare anche l’accordo Stato Regioni per le persone in gravi difficoltà.

Sono previsti supporti economici per le famiglie che si prendono cura di familiari non autosufficienti con l’incremento dell’assistenza domiciliare.

Per l’aiuto economico-sociale ai “caregiver”, invece, bisognerà attendere la pubblicazione della legge e l’emanazione del Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Luca De Franciscis

dottore commercialista

www.studiodefranciscis.it

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