Pubblicato l'indice istat di giugno 2018

A cura della Redazione.

Sale ancora l'indice FOI. Si rafforza l'inflazione.

Martedi 17 Luglio 2018

L'indice Istat FOI relativo al mese di giugno 2018, utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell'assegno di mantenimento per il coniuge e delle pensioni, aumenta dello 0,2% toccando quota 102,2.

Cresce anche la variazione dell'indice rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e le percentuali da utilizzare per rivalutare gli affitti sono attualmente le seguenti: +1,2 % al 100% e +0,9 % al 75%.

Secondo l'Istat questa ulteriore crescita dell'inflazione dipende principalmente dall'impennata dei carburanti (da +5,3% di maggio a +9,4% di giugno) accompagnata dall'aumento dei beni alimentari non lavorati (da +2,4% a +3,4%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +2,9%), che ormai, come da tradizione tristemente consolidata, aumentano sempre in prossimità delle vacanze estive.

L'inflazione acquisita per il 2018 si attesta così all'1%.

Salgono anche i rendimenti dei BOT annuali che tornano in terreno positivo dopo vari anni (+0,55% da -0,36 di maggio) ed aumenta ulteriormente il rendistato, ovvero il rendimento medio lordo dei BTP con vita residua superiore ad un anno, che supera la soglia del 2%, stabilendo un nuovo "record relativo" degli ultimi anni.

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 102,2
Variazione percentuale rispetto al mese precedente +0,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente +1,2
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti
+2,3

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta la tabella degli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il:

 13 agosto 2018

 

Applicazioni di Calcolo

Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo che utilizzano l'indice Istat FOI e i rendimenti dei titoli di stato che riportiamo di seguito:

Nota sull'aggiornamento dell'Indice FOI

L'aggiornamento dell'indice Istat sul nostro viene effettuato in seguito alla pubblicazione del valore dell'indice FOI sul sito istituzionale dell'Istat, cosa che generalmente avviene verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.

L'Istat ha bisogno di tempo per raccogliere ed elaborare i dati definitivi sui prezzi al consumo provenienti da tutte le città italiane ed effettuare i calcoli sui prodotti che fanno parte del cosiddetto "paniere di beni", ossia quei prodotti di maggior consumo (e non solo) utilizzati per il monitoraggio di prezzi.

A fine mese l'Istat pubblica sempre una stima preliminare sull'andamento degli indici ma, trattandosi di una valutazione di natura provvisoria, per avere il dato ufficiale e valido a tutti gli effetti di legge ai fini del calcolo della rivalutazione monetaria, occorre aspettare qualche settimana in più.

Per evitare di perdere tempo e consultare inutilmente le pagine informative pubblichiamo sempre negli articoli e nella maggior parte delle applicazioni sulla rivalutazione, la data di aggiornamento del prossimo indice Istat in modo che possiate sapere in anticipo il giorno esatto della prossima pubblicazione.


Informativa Istat sull'andamento dei prezzi

Nel mese di giugno 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,3% su base annua (in crescita dal +1,0% registrato a maggio). La stima preliminare era +1,4%.

L’accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +5,3% di maggio a +9,4%) ed è sostenuta anche da quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +2,4% a +3,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +2,9%).

Pertanto l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,8% (stabile rispetto a maggio) e quella al netto dei soli Beni energetici è in accelerazione da +0,8% registrato nel mese precedente a +1,0%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+2,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%), i cui effetti sono solo in parte mitigati dai cali congiunturali di quelli dei Beni alimentari non lavorati (-0,9%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-1,4%).

L’inflazione accelera sia per i beni (da +1,0% registrato nel mese precedente a +1,5%) sia, in misura lieve, per i servizi (da +0,9% a +1,0%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo ma di ampiezza più marcata rispetto a maggio (da -0,1 punti percentuali a -0,5 punti percentuali).

L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,0% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un calo dello 0,2% su base mensile e un aumento del 2,2% su base annua (da +1,7% registrato a maggio).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,2% in termini congiunturali e del 2,7% in termini tendenziali (da +2,0% del mese precedente).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,4% in termini tendenziali (da +1,0 di maggio). La stima preliminare era +1,5%.

Nell’approfondimento viene analizzato l’impatto che l’inflazione, misurata dall’IPCA, ha avuto nell’ultimo semestre sulle famiglie distinte per livelli di consumo e in particolare su quelle con minore capacità di spesa e su quelle con capacità di spesa più elevata.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dell’1,2% rispetto a giugno 2017

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